Nel settembre 1989 il trentenne Marco pensa di mettere insieme un gruppo di amici per formare un complesso rock e riproporre musiche degli anni '70. Del gruppo fanno parte Sonia e Margherita, come cantanti, Matteo come tastierista, Saverio al contrabbasso e lo stesso Marco alla batteria. Al gruppo si unisce Rocco, un valido chitarrista, che però è il più semplice del gruppo. Le prove si svolgono in uno scantinato, si intensificano alla ricerca di un repertorio gradevole con brani come "La mia banda suona il rock", "Cocaine", "Io vivrò" e nel frattempo fra i giovani si allacciano simpatie e amori. Un giorno Margherita pilota tutto il gruppo all'università, occupata dai ragazzi della "'Pantera": lei anni prima era una agitatrice, sempre in prima fila in cortei di protesta ed è convinta che i giovani applaudiranno il rock della band. Invece vengono accolti con fischi. Delusi e amareggiati, anche per non avere ottenuto un provino alla televisione, decidono di separarsi. Saverio è chiamato al servizio di leva, Rocco e Margherita, innamorati, decidono di andare a convivere; Sonia ottiene, con Matteo al pianoforte, una audizione presso un burbero discografico e riesce ad incidere una bella canzone, che incontra successo. Un giorno in casa di Margherita si presenta Sonia in lacrime: è incinta di Matteo che se ne è andato, pare, a Milano. Nel frattempo Saverio ha terminato il servizio militare mentre Marco fa praticamente il mantenuto di una ricca donna, Giulia. Per una festa gli amici pensano di riunirsi tutti. Marco però alla festa con ci sarà: per telefono Saverio apprende con angoscia che il capo gruppo, deluso, si è suicidato chiudendosi nell'auto in un garage.
SCHEDA FILM
Regia: Andrea Barzini
Attori: Marco Galli - Saverio, Enrico Lo Verso - Rocco, Paola Magnanini - Margherita, Alberto Molinari - Marco, Carolina Salomé - Sonia, Federico Scribani - Matteo, Massimo Ghini - Ziffer, Marina Giulia Cavalli - Giulia, Valentina Forte - Maria Vittoria, Anna Lelio - La nonna di Marco, Riccardo Rossi - Giulio, il fratello di Matteo, Eleonora Danco - Simona, sorella di Margherita, Antonello Scarano - Andrea, amico di Giulio, Carla Cassola - La madre di Matteo, Tullio Valli - Il padre di Matteo, Elena Bermani - La regista, Silvio Vannucci - Assistente di Ziffer
Soggetto: Umberto Marino - commedia
Sceneggiatura: Andrea Barzini, Umberto Marino, Ludovica Marineo - collaborazione
Fotografia: Maurizio Dell'Orco
Musiche: Lele Marchitelli, Danilo Rea
Montaggio: Simona Paggi
Scenografia: Massimo Spano
Arredamento: Barbara Kreisi
Costumi: Paola Bonucci
Aiuto regia: Pier Belloni
Durata: 103
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Tratto da: commedia omonima di Umberto Marino
Produzione: ENZO PORCELLI PER ALIA FILM, MARCO VALSANIA PER RODEO DRIVE, CON LA COLLABORAZIONE CON RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Distribuzione: I.I.F., INTRA FILM, PATHE' GROUP - MEDUSA VIDEO (PEPITE), PENTAVIDEO.
NOTE
- SUONO: ANDREA PETRUCCI.
CRITICA
"Pur traendo il soggetto dall'omonima commedia di Umberto Marino, il regista Andrea Barzini ha avuto il merito di creare un film assolutamente spoglio di quella teatralità, che molto spesso impastoia operazioni del genere. Questo ha assicurato al lavoro molta vivacità, una notevole freschezza e sveltezza di ritmi nell'azione narrativa. Il tema non è certamente nuovissimo (i sogni e le speranze di una generazione, gli slanci generosi spesso però anche velleitari e poi le frustrazioni e delusioni inevitabili, via via che per legge naturale la maturità incombe e il disincanto inquina). Sull'asse portante di una robusta colonna sonora e di canzoni oculatamente scelte e coinvolgenti, il film è condotto con piglio sicuro. Il clima adatto c'è. Anche il disegno delle singole psicologie non soffre di sciatterie o crepe, limitandosi all'essenziale nel gioco delle varie coppie. Conclusione drammatica: quel Marco che sembrava il più fertile di idee e di iniziative, l'efficiente organizzatore del festival, si manifesta come il più deluso e fragile, trovando rifugio nel suicidio. Interpreti adeguati (Rocco è l'ottimo Enrico Lo Verso, tra il tenero e l'arguto) e ben manovrati da Barzini, per personaggi a volte pigri o ancora troppo attaccati all'adolescenza, spesso festosi, taluno ormai in attesa di un'altra generazione; sfiorati alla fine non più dalla dolce ala della giovinezza, ma da quella nera della morte dell'amico. Tutto molto realistico, linguaggio incluso." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 114, 1992).