Voglia di guardare

ITALIA 1985
Diego, un brillante chirurgo, invita a cena a casa propria Andrea, un suo ex paziente. La moglie Cristina, che pure si dichiara innamorata del marito, fa presto a cadere nelle braccia dell'ospite, che comincia a diventare assiduo. Il suo fascino sulla donna è tale, che egli la induce a frequentare un 'atelier' di moda, da lui gestito insieme all'amante Francesca. Ma l' 'atelier' non è che la facciata di sordidi affari: là, in accoglienti salottini, clienti occasionali possono incontrarsi non solo con le 'mannequins' ma anche con signore vogliose di rapide avventure. Cristina, da prima un po' esitante, accetta, cedendo alle pressanti richieste di Andrea di offrire le proprie squallide prestazioni, ma essa ignora che, al di là di uno specchio a doppia faccia, il marito, d'accordo con il suo ex paziente, pagato all'uopo, assiste allo spettacolo, sorseggiando champagne. Il giorno però che Cristina prende a frequentare l' 'atelier' di testa sua e con innegabile gradimento, Andrea si inalbera: si è innamorato della donna e le propone di fuggire con lui. Mentre Francesca gli manifesta la propria gelosia e i due soci in affari si dividono, Cristina improvvisamente torna al marito, senza che tra i due nulla venga a galla dei rispettivi torbidi segreti. Ma ormai il chirurgo ha preso gusto allo squallido gioco: ad una crociera, da tempo promessa alla moglie, parteciperà un giovanotto, da lui ben conosciuto. Ed è assai probabile che, complici la brezza marina e la luna dei tropici, il guardone torni ad assaporare le sensazioni che predilige.
SCHEDA FILM

Regia: Aristide Massaccesi

Attori: Jenny Tamburi - Cristina, Lilli Carati - Francesca, Sebastiano Somma - Andrea, Marino Masé - Diego, Aldina Martano, Laura Gemser

Soggetto: Aristide Massaccesi

Sceneggiatura: Donatella Donati

Fotografia: Aristide Massaccesi

Musiche: Guido Anelli (II), Stefano Mainetti

Montaggio: Aristide Massaccesi

Costumi: Italo Focacci

Durata: 90

Colore: C

Genere: EROTICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: FILMIRAGE

Distribuzione: DMV (1986) - AVO FILM, NORMALE HOME VIDEO (NUMBER SEX).

NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 03/12/2019 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE DA 18 AI 14 ANNI.
CRITICA
"Il tutto dalle parti di Treviso, a giudicare da un'anacronistica targa automobilistica, presumibilmente verso la fine degli anni '30 (ma gli appassionati di calcio risaliranno alla data precisa grazie a una partita radiotrasmessa). Da segnalare: una sceneggiatura più accurata del solito. La retrocessione a un ruolo secondario di Lilli Carati (che però ci guadagna in vivacità e sex-appeal). E soprattutto la sorprendente autoconsapevolezza (mai ironica comunque) di questa vera e propria 'finestra sull'alcova'." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 Aprile 1986)

"Tratto da un soggetto di Aristide Massaccesi sceneggiato da Donatella Donati, il film si svolge in provincia tra ville, serre e casolari. Gli interni sono tra il liberty e lo stile 1925, le eroine generose. Ma proprio l'eccesso di prestazioni incrementato in maniera vertiginosa, e abbastanza noiosamente ripetitiva, nella seconda parte fa crollare un racconto iniziato con atmosfere discretamente morbose.
Jenny Tamburi, nella parte della protagonista, dopo i pudori iniziali, sparisce in un turbine di spogliarelli. Lilli Carati, amministratrice del bordello, si mostra nel finale in un paio di amplessi dedicati ai suoi vecchi fans. Laura Gemser introduce alle pratiche lesbiche. Gli attori, Marino Masé e Sebastiano Somma, giocano a servo e padrone." ('la Repubblica', 6 Aprile 1986)

"Rivisitazione in chiave porno del cinema dei telefoni bianchi, ovvero una 'Bella di notte' casareccia, con collaudate bellone nostrane al posto dell'elegante Catherine Deneuve. Dietro la macchina da presa, Joe D'Amato, un esperto del ramo (Il piacere, L'alcova) che da un soggetto di Aristide Massacesi trae materia per sciorinarci una sovrabbondante cascata di amplessi. I protagonisti della vicenda sono un uomo un po' strano, la bella moglie, il solito amico di famiglia e... un bordello gestito da Lilli Carati. In breve, la signora è smistata dal marito all'amico di casa che pensa di trarne doppio vantaggio avviandola al meretricio. E il marito, guardone, si gode tutto da un vetro a specchio. Jenny Tamburi, Sebastiano Somma e Marino Masè seno gli interpreti del triangolo sporcaccione. Sullo sfondo, un Veneto anni Trenta, un po' per sfottere, un po' per dissimulare." ('Il Resto del Carlino', 31 Maggio 1986)