Mary, una giornalista di pochi scrupoli, allo scopo di assicurarsi un servizio sensazionale, corrompe lo sceriffo Randal per far evadere dal carcere di Yuma "El Salvador", eroe della rivoluzione messicana del 1910, e condurlo a S.Tomas dove altri rivoluzionari lo attendono per scatenare una nuova rivolta. Poiché El Salvador è morto, lo sceriffo, approfittando del fatto che Mary non ha mai visto il rivoluzionario, libera in sua vece il bandito Lozoya. Insieme con costui evade un altro bandito, il sedicente principe russo Dimitri. I due fuorilegge - ciascuno dei quali è in possesso di una parte dei dati necessari al ritrovamento di un favoloso tesoro nascosto - si disinteressano ovviamente della causa rivoluzionaria e muovono immediatamente verso la meta che darà loro la ricchezza. Non appena trovato l'oro essi cadono però nelle mani del generale dell'esercito regolare Huerta il quale, sequestrato l'intero tesoro, li condanna a morte. Liberati da Mary, i due fuorilegge accettano di unirsi ai rivoluzionari con il solo scopo di guidarli contro le truppe regolari e recuperare quindi il tesoro. A poco a poco essi prendono però coscienza della causa libertaria e una volta concluso vittoriosamente l'attacco alle truppe di Huerta l'intero tesoro viene distribuito fra i poveri peones. Mary, dal canto suo, annuncia ai due fuorilegge di aver già pronto un piano per impegnarli in una nuova rivoluzione in Guatemala.
SCHEDA FILM
Regia: Duccio Tessari
Attori: Eduardo Fajardo, Gisela Hahn, Víctor Israel, Horst Janson, José Jaspe, José Moreno, Franco Nero, Eli Wallach, Lynn Redgrave, Marilù Tolo, Enrique Espinosa
Soggetto: Luis B. Patten
Sceneggiatura: Duccio Tessari, Massimo De Rita, Marcello Coscia, Dino Maiuri
Fotografia: José F. Aguayo
Musiche: Gianni Ferrio
Montaggio: Enzo Alabiso
Durata: 117
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR
Produzione: TRITONE FILMINDUSTRIA (ROMA) PRODUCCIONES CINEMATOGRAFICAS ORDUNA POF (MADRID) TERRA FILMKUNST GMBH (BERLINO)
Distribuzione: TITANUS - AVO FILM, DURIUM HOME VIDEO.
NOTE
CRITICA