Don Jaime riceve nella sua fattoria la visita della nipote Viridiana, che prima di pronunciare i voti, è venuta a salutarlo. Colpito dalla straordinaria rassomiglianza della ragazza con la defunta moglie, Don Jaime se ne innamora e vorrebbe sposarla. La ragazza si rifiuta, ma quando sta per partire apprende che lo zio si è impiccato: sentendosi in qualche modo responsabile, resta ala fattoria e comincia a dedicarsi ad opere di carità, ospitando dei mendicanti. Ma anche Jorge, figlio naturale di Don Jaime, si stabilisce nella fattoria e fra i due nascono presto dei contrasti a causa dei mendicanti. Questi, un giorno in cui i due giovani sono assenti dalla casa, organizzano un banchetto che non tarda a trasformarsi in una vera orgia. Sorpresi sul fatto provocano una rissa, con un tentativo di violenza che solo un omicidio riesce a scongiurare. Dopo questo fatto Viridiana tenta inutilmente di riprendere la vita di preghiera. Infine accetterà di rimanere vicino a Jorge, il quale ha una relazione con la donna di servizio. Fra i tre s'intuisce lo stabilirsi di un rapporto ambiguo.
SCHEDA FILM
Regia: Luis Buñuel
Attori: Silvia Pinal - Viridiana, Francisco Rabal - Jorge, Fernando Rey - Don Jaime, Lola Gaos - Enedina, Margarita Lozano - Ramona, Victoria Zinny - Lucia, Teresa Rabal - Rita, Alicia Jorge Barriga, Joaquin Mayol, José Manuel Martín, María Isbert, Milagros Tomas, Joaquin Roa, Sergio Medizabal, Luis Heredia, Palmira Guerra, José Calvo, Juan Garcia Tiendra
Soggetto: Benito Pérez Galdós, Luis Buñuel
Sceneggiatura: Julio Alejandro, Luis Buñuel
Fotografia: José F. Aguayo
Musiche: Gustavo Pittaluga
Montaggio: Pedro del Rey
Scenografia: Francisco Canet
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: dal romanzo "Halma" di Benito Perez Galdos
Produzione: PRODUCCIONES GUSTAVO ALATRISTE, FILMS 59, UNION INDUSTRIAL CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: GLOBE - DVD MULTIMEDIA SAN PAOLO (2002).
NOTE
- PALMA D'ORO AL FESTIVAL DI CANNES 1961, EX AEQUO CON "L'INVERNO TI FARA' TORNARE" DI HENRI COLPI.
CRITICA
"La potenza figurativa delle immagini, non di rado pittoricamente elaborate, l'efficacia polemica di un montaggio a scacchi usato con precisi intenti espressivi e la suggestione di alcune pagine, non valgono a riscattare l'opera stilisticamente discontinua, ambigua e barocca, né a giustificare la paradossalità delle situazioni e la portata patologica dei personaggi piegati indistintamente al furore polemico dell'autore. Infatti Buñuel cerca invano di conferire plausibilità all'ibrida mescolanza degli elementi di cui si serve, affidando a contorti simboli il demoniaco misticismo che pervade l'opera". (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 53, 1963.)