Viaggio al centro della Terra 3D

Journey to the Center of the Earth 3D

USA 2008
L'incredibile avventura di tre esploratori - il visionario scienziato Trevor Anderson, suo nipote Sean e la loro affascinante guida islandese Hannah - alla scoperta di un insolito regno nascosto sotto la superficie terrestre. I tre visiteranno luoghi meravigliosi e incontreranno creature fantastiche, ma il pericolo è sempre in agguato e per questo dovranno trovare rapidamente una via per tornare sulla superficie, prima che sia troppo tardi...
SCHEDA FILM

Regia: Eric Brevig

Attori: Brendan Fraser - Trevor Anderson, Josh Hutcherson - Sean Anderson, Anita Briem - Hannah Ásgeirsson, Giancarlo Caltabiano - Leonard, Garth Gilker - Haraldur Olafsson

Soggetto: Jules Verne - romanzo

Sceneggiatura: Michael D. Weiss, Jennifer Flackett, Mark Levin

Fotografia: Chuck Shuman

Musiche: Andrew Lockington

Montaggio: Paul Martin Smith, Dirk Westervelt, Steven Rosenblum

Scenografia: David Sandefur

Costumi: Mario Davignon

Effetti: Christopher Townsend, Hybride Technologies, Gentle Giant Studios Inc., Rodeo FX, Realities Studio, Frantic Films, Meteor Studios, Mokko Studio

Altri titoli:

Journey 3-D

Durata: 94

Colore: C

Genere: AVVENTURA AZIONE FANTASY FANTASCIENZA

Specifiche tecniche: HDTV, FUSION CAMERA (DUAL-STRIP 3-D) D-CINEMA (3-D VERSION) 35 MM (1:1.78)

Tratto da: romanzo "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne

Produzione: WALDEN MEDIA, NEW LINE CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2009) - DVD E BLU RAY: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)

Data uscita: 2009-01-16

TRAILER
NOTE
- BRENDAN FRASER FIGURA ANCHE TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI.
CRITICA
"Se lo schema del racconto con scienziato cocciuto ricalca Indiana Jones senza averne però l'umorismo (Brendan Fraser, ex 'Mummia', non è Harrison Ford), la storia è affidata a prevedibili sorprese per un pubblico ragazzo che si sintonizza sulle ansie del tredicenne. Tornano in Usa sani e salvi come cartoon, passando per Napoli permettendo così il solito imbarazzante paesaggio italian con vecchietto tra le viti che esclama 'Sacripante'. E in attesa che le tre D siano usate per nobili scopi, regrediamo con piacere in 80 minuti di divertente passatempo da montagne russe in cui sono coinvolti il rampante Josh Hutcherson e Anita Briem.". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 16 gennaio 2009)

"La 3D, in questo seguito di avventure, ha modo indubbiamente di suscitare gli effetti voluti, ma le
avventure in sé, pur di tipo fantascientifico (ci sono persino i dinosauri) alla scienza preferiscono ad ogni svolta la sola fantasia accettando incongruenze, anacronismi e situazioni gratuite, una scena dopo l'altra. Con il rischio di non rispettare molto la logica e di affidare i tre personaggi quasi a un sentimento solo, la paura: non solo per le tante bestiacce che incontrano, ma anche per quell'oppressione via via sempre più catastrofica che fa pesare su di loro quel viaggio nell'ignoto, con il rischio di non trovarvi via d'uscita. Se questa stessa oppressione si trasmetterà allo spettatore, uno dei suoi scopi il film lo avrà raggiunto. Quello della stereoscopia, invece, non va oltre il giocattolo. Lo scienziato al centro è Brendan Fraser, quello della 'Mummia'. E' singolare che, come guida turistica per il suo viaggio, gli sia stato dato in uso proprio il romanzo di Verne." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 16 gennaio 2009)

"Non è un remake del film omonimo del 1959, bensì un omaggio metanarrativo in cui il capolavoro di Verne è protagonista stracitato della storia. Fraser è il miglior bambinone di Hollywood e Hutcherson l'ex bambino prodigio scoperto ai tempi di 'Innamorarsi a Manhattan'. Gran coppia. Un film per famiglie da vedere con gli occhiali 3D che ricorda ai più piccoli quanto siano belli i libri, fino al divertente finale vesuviano in cui i piranha volanti schizzano a un cm di distanza. Il cinema è anche questo, per fortuna." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 16 gennaio 2009)

"Il film ha fascino all'inizio per la sua grazia antiquata, poi diventa un poco monotono: l'elementare Brendan Fraser, si sa, è simpatico." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 16 gennaio 2009)