La Sicilia freme sotto il dominio di Carlo d'Angiò. Elena di Paternò, promessa a Giovanni da Procida, è costretta, per volere di Carlo, a sposare il governatore di Palermo. Ma Giovanni da Procida rientra dall'esilio e prepara nell'ombra la rivolta. Inseguito dagli armati del governatore, agli ordini del capitano Droet, si rifugia in casa di un mugnaio, Tommaso, che la fa fuggire. Droet ha così occasione di conoscere la bella figlia del mugnaio, Laura, della quale s'invaghisce. Laura è promessa ad un pescatore e con l'aiuto dell'Abate di Santo Spirito e della moglie del Governatore, cerca d'affrettare le nozze. Per impedirle, Droet tende un tranello al mugnaio e lo arresta come ribelle: Tommaso verrà poi ferito a morte in un conflitto tra francesi e ribelli. Mentre si sta celebrando il matrimonio di Laura col pescatore, Droet tenta di impadronirsi con la violenza della sposa, ma lo sposo gli si avventa contro. Questa è la scintilla, che fa divampare l'incendio: tutto il popolo si ribella, Giovanni da Procida scende dalla montagna coi suoi. Il Governatore tenta di fuggire, ma Elena grida al popolo di colpire e viene colpita ella stessa insieme all'aborrito sposo. La Sicilia è liberata: Laura potrà unirsi all'amato.
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Pastina
Attori: Marina Berti - Laura, Clara Calamai - Elena di Caltabellotta, Roldano Lupi - Giovanni da Procida, Steve Barclay - Cap. Droet, Paul Müller - Carlo d'Angiò, Ermanno Randi - Ruggero, fidanzato di Laura, Aldo Silvani - Tommaso, il mugnaio, Carlo Tamberlani - Abate di Santo Spirito, Aroldo Tieri - Governatore di Palermo, Gabriele Ferzetti, Francesco A. Bertini, Gianni Glori, Felice Minotti
Soggetto: Giorgio Pastina
Sceneggiatura: Fulvio Palmieri, Emilio Cecchi, Domenico Meccoli, Oreste Biancoli, Steno , Giorgio Pastina
Fotografia: Domenico Scala
Musiche: Enzo Masetti
Montaggio: Mario Serandrei
Scenografia: Gino Morici
Costumi: Maria De Matteis
Aiuto regia: Paolo Heusch
Durata: 95
Colore: B/N
Genere: STORICO
Produzione: GIUSEPPE D'ANGELO PER EPICA FILM
Distribuzione: FINCINE
CRITICA
"Si tratta di un lavoro molto debole, che però potrà destare l'interesse di pubblici popolari". ('Segnalazioni cinematografiche', vol.26, 1949).