Peter Garrett, un giovane scalatore, si trova coinvolto in una missione di salvataggio sulle cime del K2, rischiando la propria vita per salvare quella della sorella Annie e degli altri membri della spedizione.
Anni addietro, Peter ed Annie sono stati coinvolti in un terribile incidente in cui Peter si trova a dover decidere di tagliare la corda del padre per salvare se stesso e la sorella. Dopo quella scioccante vicenda, Peter ha smesso di fare scalate per dedicarsi alla fotografia naturalistica. La sorella invece continua ad inseguire il sogno del padre, cioè quello di scalare una delle vette più temute del mondo.
SCHEDA FILM
Regia: Martin Campbell
Attori: Chris O'Donnell - Peter, Robin Tunney - Annie, Bill Paxton - Elliott, Scott Glenn - Montgomery Wick, Izabella Scorupco - Monique Aubertine, Augie Davis - Aziz, Stuart Wilson - Boyce Garrett, Temuera Morrison - Maggiore Rasul, Steve Le Marquand - Cyril Bench, Ben Mendelsohn - Malcolm Bench
Soggetto: Robert King
Sceneggiatura: Terry Hayes, Robert King
Fotografia: David Tattersall
Musiche: James Newton Howard
Montaggio: Thom Noble
Scenografia: Jon Bunker
Costumi: Graciela Mazón
Effetti: Neil Corbould
Durata: 126
Colore: C
Genere: AZIONE
Produzione: COLUMBIA PICTURES CORPORATION - MOUNTAIN HIGH PRODUCTIONS
Distribuzione: COLUMBIA PICTURES - COLUMBIA TRISTAR FILMS - COLUMBIA TRISTAR FILMS DE ARGENTINA - SONY PICTURES ENTERTAINEMENT
CRITICA
"Il trailer pubblicitario di 'Vertical Limit' di Martin Campbell è passato un tal numero di volte sulle reti televisive, da dare l'impressione di aver già visto il film; e invece l'impressione è, insieme, di qualcosa di assolutamente nuovo. E' infatti uno dei film nei quali si possono meglio constatare le infinite possibilità della grafica computerizzata nel creare effetti straordinari: il candore uniforme della neve su quelle che vengono indicate come le cime del K2 (è in realtà il monte Cook in Nuova Zelanda, 3000 metri), facilita l'applicazione e la riuscita di trucchi elettronici. E' in pratica l'unica riuscita del film d'azione, uno di quelli che vengono presentati come una superproduzione costosissima e grandiosa, mentre arrivano a fatica a essere di serie B (...)". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 23 febbraio 2001)
"Al di sotto del suo standard, abbastanza efficiente, Martin Campbell dirige un film di serie B travestito surretiziamente da film di serie A, in cui tutto prende un aspetto piuttosto falso. L'azione predomina largamente sulla storia e sullo sviluppo dei personaggi: al punto che i pur rari momenti psicologici e sentimentali, anziché aumentare la partecipazione emotiva dello spettatore, paiono delle intrusioni. Il resto si risolve in una valanga di sequenze d'azione, a tratti efficaci ma che posano esclusivamente sugli stuntmen e sugli effetti speciali, accompagnati dalle musiche evocative di Thomas Nobles. Verrebbe voglia di scrivere, come qualcuno ha già fatto in America, che per formarsi un'idea completa del film è sufficiente vederne i trailer. Non migliore le cose la scelta del protagonista O'Donnell, star a corrente alternata che, in una parte alla Sylvester Stallone o alla Bruce Willis, è drammaticamente fuori cast". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 marzo 2001)
"In 'Vertical Limit' Campbell punta sul ritmo e sui colpi di scena, per non dare allo spettatore il tempo di pensare, sempre che costui ne abbia voglia. Così il film procede fragoroso, tra elicotteri che cercano di salvare gli alpinisti americani, e non ci riescono e giobvani eroi indomabili che si liberano dei sensi di colpa". (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 24 febbraio 2001)