TRAMA CORTA
In Andalusia, Caco tenta di superare il dolore per la morte della figlia partecipando freneticamente a concerti di flamenco in compagnia del nipote Diego, affetto da un grave handicap fisico. La famiglia di Caco ha un debito di sangue con la famiglia Caravaca: prima o poi tale debito dovrà essere pagato.
TRAMA LUNGA
In Andalusia, Spagna del sud, Caco non riesce a superare la sofferenza per la morte di sua figlia. Cerca di trovare conforto nel vino, nella danza, nelle feste musicali, ma il dolore non passa e la realtà in cui è calato è ben altra: quella di una rivalità senza limiti tra la sua famiglia e quella dei Caravaca. Questi arrivano a colpire Caco nell'affetto più caro rimastogli: il giovane nipote Diego, handicappato e tuttavia pieno di voglia di vivere. La risposta a questa offesa è quella di innescare vendette a catena, fino ad un conclusivo e tragico regolamento di conti reciproco.
SCHEDA FILM
Regia: Tony Gatlif
Attori: Antonio Canales - Caco, Orestes Villasan Rodriguez - Diego, Antonio Dechent - Primo Alejandro, Juan-Lyis Corrientes - Primo Tre, Fernando Guerrero Rebollo - Fernando Caravaca, Bobote - Primo Antonio, Juan-Luis Barrios Llorente - Cugino 2, Jose' Ramirez "El Cheli" - Cugino 1, Manuel Vega Salazar - Anselmo, Maria Faraco - La Catalana, Natasha Mayghine - Alma, Francisco Chavero Rios - Francisco Caravacas, Jesus Maria Ventura - Cugino 3, Maria Altea Maya, El Moro
Soggetto: Tony Gatlif, David Trueba
Sceneggiatura: Tony Gatlif, David Trueba
Fotografia: Thierry Pouget
Musiche: Regis Leroux
Montaggio: Pauline Dairou
Scenografia: Denis Mercier, Brigitte Brassart
Costumi: Nieves De La Calle, Ana Sousa
Altri titoli:
DUENDE DEL VIENTO
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2,35)
Produzione: PRINCES FILMS E ASTROLABIO PRODUCCIONES
Distribuzione: MIKADO FILM - DVD ELLEU MULTIMEDIA (2002)
Data uscita: 2001-06-29
NOTE
FUORI CONCORSO ALLA 57° MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2000).
CRITICA
"La storia di 'Vengo' è, nella sua prevedibilità folkloristica, poco più che un pretesto narrativo per cucire insieme uno straordinario documento sulla musica gitana, eseguita da interpreti di alta classe. La vicenda, insomma, non ci travolge, ma ci travolge, con un eccesso di passionalità, di decibel e di senso di morte, un'ondata di flamenco che sta a quello visto in 'Il ciclone' come l'Everest sta al Pincio". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 10 settembre 2000)
"Storia a forti tinte passionali e musicali ambientata in Andalusia, terra di flamenco, donne e sangue, che scorre tra le famiglie per onore e vendetta". (Curzio Maltese, 'D - Donne', 12 giugno 2001)