Ralph Magdalena, suo fratello Dominique e altri due uomini uccidono, per impadronirsi di una miniera d'oro, il vecchio John Shane, sua moglie e la loro figlioletta. Qualche anno dopo il giovane Shane, unico sopravvissuto torna per vendicare i suoi cari. Eliminati i due complici dei fratelli Magdalena, incappa nell'agguato tesogli dal Monco, un uomo che vuole ingraziarsi Ralph. Ferito ad una gamba, guarisce per l'aiuto prestatogli dalla vedova Georgiana Bennet e da suo figlio Christian. Ralph Magdalena, che ha saputo dal Monco del ritorno di Shane, cerca di attirare il giovane in trappola e, per poterlo colpire senza rischio, si fa scudo con Georgiana e di Christian. Shane, però riesce a uccidere tutti gli uomini di Ralph e a liberare la donna. Vista la mala parata, Ralph portando con sé il piccolo Christian, fugge e si reca al convento in cui vive suo fratello Dominique, fattosi frate per il pentimento del delitto commesso. Affidandogli Christian, con la promessa di abbandonare per sempre quei luoghi, Ralph gioca l'ultimo inganno. Shane, però, riesce egualmente ad avere il sopravvento su Ralph e ad ucciderlo. Anche Dominique, di fronte al quale la vendetta di Shane si sarebbe arrestata, muore colpito dal fratello. Ora Shane, la signora Bennet e Christian potranno formare un'unica, nuova famiglia.
SCHEDA FILM
Regia: Ettore Maria Fizzarotti
Attori: Mike Marshall - Shane, Michèle Girardon - Georgiana Bennett, Valerio Bartoleschi - Christian, Dane Savours - Ralph Magdalena, Germano Longo - Dominique Magdalena, Serafino Profumo, Ake Wahl, Spartaco Conversi - Benson
Soggetto: Giovanni Simonelli
Sceneggiatura: Giovanni Simonelli
Fotografia: Stelvio Massi
Musiche: Enrico Ciacci, Marcello Marrocchi
Montaggio: Daniele Alabiso
Scenografia: Giulia Mafai
Costumi: Giulia Mafai
Altri titoli:
I'll Sell My Skin Dearly
Je vends cher ma peau
Durata: 88
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR
Produzione: CINEMAR
Distribuzione: TITANUS
NOTE
- IN FRANCIA IL FILM E' FIRMATO DA MIKE FITZGERALD.
CRITICA
"Il film ricalca con esasperante monotonia i più frusti luoghi comuni dei numerosi 'western' all'italiana." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 64, 1968)