Valzer con Bashir

Waltz with Bashir

4/5
Ipnotico viaggio nella memoria sul massacro di Sabra e Chatila: da applausi l'animazione di Ari Folman

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GERMANIA 2008
Ari, regista israeliano, in piena notte ha un appuntamento in un bar con un amico in preda a crisi ricorrenti durante le quali si ritrova sistematicamente inseguito da una muta di 26 cani. Esattamente lo stesso numero di cani che lui ha dovuto uccidere durante la guerra in Libano, all'inizio degli anni Ottanta. Il giorno dopo, Ari, per la prima volta, ritrova un ricordo di quel periodo della sua vita. Un'immagine muta, lancinante: lui stesso, giovane soldato che fa il bagno con dei commilitoni davanti a Beirut. Sente allora la necessità vitale di scoprire la verità a proposito di questo periodo della Storia e di se stesso. Decide quindi, per venirne a capo, di andare a intervistare in giro per il mondo qualche suo vecchio compagno d'armi. Più Ari affonda nella sua memoria, più sente riaffiorare immagini scomparse.
SCHEDA FILM

Regia: Ari Folman

Sceneggiatura: Ari Folman

Musiche: Max Richter

Montaggio: Nilli Feller

Scenografia: David Polonsky

Effetti: Roiy Nitzan

Altri titoli:

Valse avec Bachir

Vals Im Bashir

Durata: 87

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: HD CAM - 35 MM (1:1.85)

Produzione: BRIDGIT FOLMAN FILM GANG, LES FILMS D'ICI, RAZOR FILM PRODUKTION, ARTE FRANCE, HOT TELECOMMUNICATION, ITVS, ISRAEL FILM FUND, MEDIENBOARD BERLIN-BRANDENBURG, NEW ISRAELI FOUNDATION FOR CINEMA AND TELEVISION, NOGA COMMUNICATION - CHANNEL 8

Distribuzione: LUCKY RED - DVD: LUCKY RED

Data uscita: 2009-01-09

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 61. FESTIVAL DI CANNES (2008).

- GOLDEN GLOBE 2009 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.

- CANDIDATO ALL'OSCAR 2009 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.

- CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2009 COME MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA.

- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2009 COME MIGLIOR FILM EXTRAEUROPEO.
CRITICA
"'Waltz with Bashir' è un piccolo gioiello dal punto di vista linguistico e stilistico, classificato sotto un genere ibrido, il 'documentario di animazione'. Il processo di creazione, avvenuto nell'arco di quattro anni, è stato lungo e complesso: prima si è realizzata la versione video del film, dalla quale è stato tratto uno storyboard: da questo sono stati realizzati oltre 2300 disegni, animati poi usando tecniche di animazione classica e in 3D. Il risultato finale colpisce per originalità e padronanza di stile in cui il ricorso all'animazione, e non alle riprese dal vivo, è coerente con la visione estetica del regista." (Giacomo Visco Comandini, 'Il Riformista', 16 maggio 2008)

"L'israeliano Ari Folman ha concepito 'Waltz with Bashir' come un'originale rielaborazione documentaristica e un tramite privilegiato delle posizioni della sinistra interna pacifista: se, pertanto, i 2300 disegni dello story-board animati sotto la direzione di Yoni Goodman non possono dirsi tecnicamente belli, la forza polemica risulta in qualche modo moltiplicata dall'insolito mezzo d'espressione prescelto. (...) Al di là della presa di posizione retroattiva, colpisce il fatto che 'Waltz with Bashir' coinvolge lo spettatore in un tortuoso reticolo di visioni dal quale, a poco a poco, può farsi strada il dato di una dolorosa autocoscienza. Invece di recuperare i pochi spezzoni documentari disponibili e farli scorrere tra un intervista e un altra, insomma, Folman si è inventato un procedimento mimetico che - preservando le autentiche testimonianze - riesce quasi a fare dimenticare che si tratta di un cartoon." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 16 maggio 2008)

"Quando Ari Folman, documentarista israeliano, decide di fare i conti con i suoi ricordi di militare in Libano nel 1982, l'anno della strage di Sabra e Chatila, prima gira in video un'inchiesta, intervistando gli amici invecchiati e psicologi, reporter, ufficiali, ricostruendo invece le scene al fronte. Poi fa ridisegnare tutto con tratto denso ed emozionante. Risultato: un film che cambia tutto. Il modo di fare documentario. Il rapporto del regista con il suo passato. E quello di Israele con la propria memoria. Immaginate che Coppola abbia combattuto in Vietnam e 'Apocalypse Now' sia la sua storia personale, strappata alle segrete della memoria e ridisegnata con stile non lontano da Frank Miller. Ora avete una pallida idea della forza di 'Waltz With Bashir'." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 maggio 2008)

"Il regista israeliano fa di questo tema proprio la struttura portante del proprio film, mettendosi in scena in prima persona (anche se filtrato attraverso la tecnica del disegno animato) e raccontando l'inchiesta compiuta negli anni per ritrovare quello che aveva vissuto durante il servizio militare in Libano nel 1982 e che sembrava aver dimenticato. Il film mostra gli incontri con nove testimoni di quelle imprese. Ognuno all'inizio sembra avere amnesie simili a quelle di Folman ma poi quello che è veramente accaduto durante l'occupazione di Beirut ovest esce dalle nebbie della memoria e il film denuncia l'accondiscendenza con cui gli israeliani hanno permesso alle truppe dei falangisti di compiere il massacro di Sabra e Chatila.(...) Il fatto interessante è che entrambi questi film sono lontanissimi dalla tradizionale ricostruzione storica: quello israeliano perché trasferisce tutta la storia a disegni animati, pur conservando le fisionomie reali dei personaggi intervistati, quello inglese perché utilizza le tecniche e i linguaggi dell' arte contemporanea, trasformando le inquadrature in una specie di surrogati di quadri. Come se i due registi ci volessero dire che gli strumenti tradizionali del cinema e della finzione non sono più sufficienti per raccontare i drammi della Storia: siamo troppo assuefatti al bombardamento di immagini che ci arrivano da tutte le televisioni e per catturare la nostra attenzione ci vuole qualche cosa di fuori dal comune." " (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 16 maggio 2008)

"A sorprendere i festivalieri con un linguaggio ricco di suggestioni è stato l'israeliano 'Walt with Bashir', documentario animato diretto da Ari Folman che mette in scena il proprio percorso alla ricerca di memorie perdute." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 16 maggio 2008)

"Cartoon educativo franco-tedesco-statunitense-israeliano su Sabra e Chatila: il regista, che è di Haifa, fa capire, senza potercelo dire, che raccontare oggi con esattezza di dettaglio come era ricca e palestinese la sua città, sarebbe peggio che antipatriottico." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 16 maggio 2008)

"In attesa e nella speranza che 'Waltz with Bashir' faccia il suo corso di messaggero di pace, arrivando magari anche sugli schermi arabi (si parla di un possibile invito al Festival del cinema di Dubai), Cannes fa la sua buona figura ospitando in concorso un film non riuscito (troppo forte la provenienza documentaristica dell'autore, che ripropone in eccesso schemi realistici per un genere, quello dell'animazione, che meriterebbe più coraggio immaginativo), ma che fa un passo avanti nella ricostruzione di una memoria cancellata per venticinque anni. E, come testimonia il film, la memoria rimossa continua a fare terribili danni." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 16 maggio 2008)

"Ari Folman probabilmente non ha partecipato alla 'pulizia' dei campi, ma non potrà dormire sonni tranquilli e con lui i suoi amici di mitra. Mancano quaranta ore al suo film, quelle del genocidio, che non è ancora finito." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 15 maggio 2008)

"Sarà il fitto intreccio tra il piano storico e quello onirico e psicanalitico, ma il film si afferma senza retorica nè forzature come una delle opere contro la guerra più impressionanti che il cinema abbia mai prodotto: sintesi allucinatoria tra demenza del fronte (vedi la seconda parte di 'Full Metal Jacket' o 'Apocalypse Now') e traumi de reducismo trascritta in immagini destinate a durare." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 gennaio 2009)

"Una versione low cost e nuova per l'animazione in 3D di qualità, che restituisce la forza e il dettaglio dei disegni, soffrendo un po' invece nei movimenti dei corpi, più stentati." (Boris Sollazzo, 'Il Sole 24 ore', 16 maggio 2008)

"E' stata una delle sorprese dell'ultimo Festivai di Cannes e ora, drammaticamente in sintonia con la ripresa delle ostilità tra Israele e Palestina, arriva nelle sale il suggestivo 'Valzer con Bashir', documentario di animazione dell'israeliano Ari Folman che mette in scena il proprio percorso alla ricerca di memorie perdute. Il regista infatti nulla ricorda della sua missione durante prima guerra del Libano, negli anni Ottanta (Bashir era il presidente libanese assassinato nel 1982). Incuriosito da questa misteriosa amnesia decide di intervistare vecchi amici e compagni per scoprire la verità su quanto accadde a quel tempo, una verità che fatica ad emergere, ma che una volta chiarita rivela il trauma subito in seguito al massacro di Sabra e Shatila di cui si macchiarono i Cristiani Falangisti." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 9 gennaio 2009)