Buenos Aires, anni '60. Valentin è un bambino di nove anni che vive con la nonna da quando la madre lo ha abbandonato. Anche suo padre lo trascura, è un dongiovanni e lo usa solo per attirare l'attenzione delle ragazze. Tra queste c'è Leticia, l'ultima conquista, che diventa buona amica di Valentin. Ma l'unico sogno del bambino è quello di vivere in una famiglia unita e farebbe di tutto per realizzarlo...
SCHEDA FILM
Regia: Alejandro Agresti
Attori: Rodrigo Noya - Valentín, Carmen Maura - Nonna, Jean Pierre Noher - Zio Chiche, Alejandro Agresti - Padre, Julieta Cardinali - Leticia, Mex Urtizberea - Rufo, Carlos Roffé - Dott. Galaburri, Lorenzo Quinteros - Uomo al bar, Marina Glezer - La maestra, Stefano Di Gregorio - Roberto, Fabián Vena - Sacerdote, Juan Cruz Bordeu - non accreditato
Soggetto: Alejandro Agresti
Sceneggiatura: Alejandro Agresti
Fotografia: José Luis Cajaraville
Musiche: Paul M. van Brugge, Luis Salinas
Montaggio: Alejandro Brodersohn
Scenografia: Floris Vos
Costumi: Marisa Urruti
Altri titoli:
El sueño de Valentín
Durata: 86
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: CASTELAO PRODUCCIONES, DMVB FILMS, FIRST FLOOR FEATURES, PATAGONIK FILM GROUP, RWA, SURF FILM
Distribuzione: MEDUSA (2004)
Data uscita: 2004-04-16
CRITICA
"Scritto, diretto e interpretato da Alejandro Agresti, il semiautobiografico 'Valentin' testimonia la grande stagione del cinema argentino. Di più: la sua maturità. Perché in un paese zeppo di autori poco più che ventenni, il 42enne Agresti è quasi un veterano. E del veterano ha la leggerezza, la profondità, la capacità di accostare i toni più diversi. Raccontando una tragedia in chiave di commedia, e parlando di un bambino per alludere a un'intera nazione. Perché non doveva essere facile crescere nell'Argentina degli anni 60. E anche se di Buenos Aires vediamo solo pochi scorci incantati, qualche strada, un bar, una chiesa, dei giardinetti sospesi nella luce calda dell'estate, il prete a messa commemora un coraggioso compatriota morto in Bolivia di nome Che Guevara (e i benpensanti escono dalla chiesa) e anche la nonna, così simpatica (impagabile Carmen Maura), non è certo tenera con quella "puttana ebrea" della madre di Valentin." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 aprile 2004)