Vai avanti tu che mi vien da ridere

ITALIA 1982
Pasquale Bellachioma commissario di Polizia sfortunato e pasticcione, crea un "colpo magistrale" che riesce a metterlo finalmente in luce davanti ai superiori, ma i risultati sono dei continui insuccessi. Venuto a sapere che i suoi colleghi sono alla ricerca di un "travestito", Andrea Ritter, unico testimone di alcuni attentati a un capo di stato di un paese petrolifero, decide di precederli. Rapisce Andrea e decide di usarlo come esca per il killer del capo stato. Da qui una girandola di imprevedibili situazioni, fughe, travestimenti e tranelli. Intanto Pasquale comincia ad essere attratto dal "bel travestito" che sembra piuttosto una bellissima ragazza. Durante un ricevimento in onore del capo di stato, Pasquale, grazie anche a una fortunata serie di circostante, riesce a salvare la vita all'illustre personaggio e a sconfiggere il killer. Ottenuto finalmente il tanto agognato riconoscimento del capo della Polizia, Pasquale si accorge di essere anche innamorato di Andrea che si dichiara una donna e non un travestito. Insegue la ragazza per dichiararle il suo amore ma la trova in un gabinetto per uomini.
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Capitani

Attori: Lino Banfi - Pasquale Bellachioma, Agostina Belli - Andrea Ritter, Pino Colizzi - Commissario capo, Ferdinando Paone - Agente Cavicchioli, Chris Avram - Politico, Gordon Mitchell - Killer, Aldo Massasso, Umberto Gradi, Adriana Giuffré, Fabrizia Castagnoli, Luca Biagini, Gianfilippo Carcano, Anna Teresa Rossini

Soggetto: Laura Toscano, Franco Marotta, Sergio Nasca

Sceneggiatura: Laura Toscano, Franco Marotta, Sergio Nasca

Fotografia: Giorgio Di Battista

Musiche: Piero Umiliani

Montaggio: Antonio Siciliano

Scenografia: Elio Micheli

Arredamento: Elio Micheli

Costumi: Giulia De Riu

Durata: 92

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO, TELECOLOR

Produzione: GALLIANO JUSO PER CINEMASTER

Distribuzione: TITANUS - CREAZIONI HOME VIDEO, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)

CRITICA
"Mediocre in fatto di trovate e di approfondimento dei vari personaggi, il film di Capitani non cade mai, però, nel cattivo gusto, non insiste sulla scabrosità dell'argomento. E non è poco. Sane risate. Lino Banfi è in gamba." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette')

"Una commedia meno orribile del solito, che segna il ritorno al cinema di Agostina Belli dopo un lungo periodo di "oscuramento" e la progressiva scalata di Banfi ai vertici della farsa." (Francesco Mininni, 'Magazine italiano tv')