In un fortino spagnolo del Marocco il giovane capitano Moraes riceve l'ordine di sabotare il volo del tenente Reguero, poiché in realtà si tratta di una spia. Quando i due si incontrano, il capitano riconosce nel tenente Reguero uno dei suoi più cari amici, però è costretto ad adempiere il suo dovere. Solo dopo la sua partenza arriva un dispaccio: si è trattato di un terribile errore. Moraes non riesce a darsi pace mentre nel frattempo scoppia un devastante uragano...
SCHEDA FILM
Regia: Gino Talamo, Pier Luigi Faraldo
Attori: Fosco Giachetti - Capitano Moraes, Rubi Dalma - Manoela Moraes, Osvaldo Valenti - Tenente Reguero, Mino Doro - Neichols, Vinicio Sofia - Il radiotelegrafista, Danilo Calamai, Aristide Garbini, Antimo Reyneri
Soggetto: Anton Giulio Majano - novella
Sceneggiatura: Antonio Leonviola - anche adattamento, Anton Giulio Majano, Domenico Meccoli
Fotografia: Aldo Tonti, Beniamino Fossati - operatore
Musiche: Ulisse Siciliani
Montaggio: Gino Talamo
Scenografia: Ottavio Scotti
Costumi: Vittorio Nino Novarese
Durata: 74
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: novella di Anton Giulio Majano
Produzione: G.G. PONZANO PER LA PONZANO FILM (TORINO)
Distribuzione: PONZANO EUROPA FILM
NOTE
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: GIORGIO LASTRICATI.
CRITICA
"Di 'Uragano ai tropici' si può dire, come di tanti altri film: 'meno brutto di quello che credevo'. Perché, poi, certi film, ancora prima di vederli, si pensa che debbano essere brutti, è un mistero e forse non sarà mai chiarito. (...) Comunque il film è meno brutto di quanto si poteva credere prima di vederlo; anzi, a pensarci bene lo è molto meno (...). Può anche darsi che la parte debole sia nel soggetto, che arriva fuori 'tempo massimo' dopo altri duecento soggetti dello stesso genere, ed è un po' tardi, non si può negarlo. Poi, ci sono delle cose inverosimili e assurde. Ma l'atmosfera è resa bene, è efficace, e l'interpretazione è ottima: Fosco Giachetti è sempre il bravo capitano di 'Squadrone bianco' (ma per lui non c'è la legge sull'avanzamento a scelta?), Osvaldo Valenti in una parte finalmente non antipatica ma solo scanzonata è nella giusta luce. Mino Doro (...) è al suo posto. E anche Rubi Dalma non mi è dispiaciuta". (Mino Doletti, "Film", 12, 23 marzo 1940)