Un sottomarino italiano, durante una manovra, urta con una nave da carico e affonda. Il comandante e gli uomini dell'equipaggio si prodigano, in collegamento con le unità di superficie, per cercare di salvare l'imbarcazione. Ma l'incidente è piuttosto grave e la posizione che il sommergibile ha preso sul fondo subacqueo impedisce l'efficacia di ogni sforzo. Occorre che un marinaio, uscendo dallo scafo e affrontando una quasi certa morte, si sacrifichi per salvare gli altri. E ciò avviene, con quella cosciente e semplice generosità eroica che distingue gli uomini del mare d'Italia.
SCHEDA FILM
Regia: Francesco De Robertis
Attori: Felga Lauri, Marichetta Stoppa, Diego Pozzetto
Soggetto: Francesco De Robertis
Sceneggiatura: Francesco De Robertis
Fotografia: Giuseppe Caracciolo, Angelo Baistrocchi - operatore, Mario Bava - operatore, Carlo Bellero - operatore, Mirko Bisogni - operatore
Musiche: Edgardo Carducci
Montaggio: Francesco De Robertis
Scenografia: Amleto Bonetti
Aiuto regia: Ivo Perilli - assistente
Collaborazione alla regia: Giorgio Bianchi
Durata: 98
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: SCALERA FILM
Distribuzione: SCALERA FILM - DVD: BIBAX (2009)
NOTE
- HA PRESO PARTE AL FILM L'EQUIPAGGIO DI UN SOMMERGIBILE ITALIANO DA CROCIERA COMANDATO DA NICOLA MORABITO.
- IL FILM E' STATO GIRATO SOTTO L'EGIDA DEL CENTRO CINEMATOGRAFICO DEL MINISTERO DELLA MARINA.
CRITICA
"[...] alcuni film, che narrano le luminose, quanto silenziose ed oscure gesta di questi meravigliosi uomini del mare, avevano raggiunto un notevole livello d'arte e non sono ancora dimenticati. L'attuale film, però, supera tutti i precedenti per evidenza drammatica, per equilibrio dei toni,per rigorosità tecnica. [...] Il film, con una sobrietà che rasenta la modestia, è definito un documentario, e lo è, ma è anche e soprattutto un autentico capolavoro. [...] La trama è di una semplicità lineare, ma il suo svolgimento è così altamente emotivo che la commozione afferra alla gola per l'evidenza con uno stile tacitamente sapiente. Il film esalta ed entusiasma per la sua severa e sfolgorante bellezza, posta in rilievo da una fotografia eccellente e costituisce anche una lezione - quale superba lezione! - per molti registi che nelle varie mecche del cinema non sanno, purtroppo, far altri che il cattivo tempo". (Luigi Greci, "Corriere Padano", 1° marzo 1941).