UNO A TE UNO A ME UNO A RAFFAELE

Non ricordo con precisione come e quando è cominciato. Forse l'estate del 1992, quando hanno ammazzato Falcone, e dopo Borsellino. Si, fu un colpo tremendo, ma subito dopo, non eravamo colpiti per niente. Erano cose normali. Passò del tempo. Più cose sapevamo e vedevamo, più diventavamo ciechi e freddi. In Parlamento erano cominciate le grandi manovre, e noi pensavamo: "ecco, ora fermeranno tutto". E quando la prima bomba è esplosa dicemmo "ecco, sono loro che ricominciano, vogliono bloccare tutto". Mentre continuavamo a ripeterci che niente poteva cambiare, ecco che era cambiato tutto. Eravamo diventati degli altri senza accorgercene.