Romania meridionale, 1920. Madame Vorvoreanu festeggia con i notabili del luogo nella sua sontuosa villa. Nel vicino bordello, fatto chiudere perché non dia scandalo ai convitati, la prostituta ungherese Ergi scandalizza gli ospiti mostrandosi in pose oscene alla finestra e viene picchiata dal rude tenente Turtureanu, cliente della casa di tolleranza, come quasi tutti gli uomini presenti alla festa. Il generale Ipsilanti corteggia la bella moglie del capitano Dumitriu, Marie-Therese Von Debretsy, e quando il consorte, geloso, chiede di essere trasferito alla frontiera, lo accontenta mandandolo in Dobruudja, dove trova una situazione drammatica: i comitadij, i contrabbandieri macedoni, massacrano i soldati rumeni. Ipsilanti chiede a Dimitriu di fucilare alcuni contadini bulgari, arrestati col preciso scopo di fungere da capri espiatori per l'opinione pubblica. Mentre la moglie lega con questa povera gente, soprattutto con il simpatico Petko, che con i suoi amici coltiva l'orto, il marito, pur ligio al proprio dovere, rifiuta di obbedire ad un ordine che considera palesemente iniquo. Sarà invece il suo tenente, il volgare e canagliesco Turtureanu, a fucilare i contadini, mentre, inviso ai superiori, Dimitriu viene nuovamente trasferito. All'atto di traghettare, la moglie è assalita dalle vedove dei caduti ed il marito deve intervenire per difenderla.
SCHEDA FILM
Regia: Lucian Pintilie
Attori: Kristin Scott Thomas - Marie-Therese Von Debretsy, Claudiu Bleont - Petre Dumitriu, Marcel Iures - Generale Ipsilanti, Razvan Vasilescu - Tenente Turtureanu, Olga Tudorache - Madame Vorvoreanu, George Costantin - Generale Tchilibia, Ion Pavlescu - Serban Lascari, Cornel Scripcaru, Mihai Constantin, Tamara Gretulescu
Soggetto: Petru Dumitriu
Sceneggiatura: Lucian Pintilie
Fotografia: Calin Ghibu
Musiche: Anton Suteu
Montaggio: Victoria Papp
Scenografia: Paul Bortnovschi, Calin Papura
Costumi: Miruna Boruzescu
Durata: 84
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "LA SALADE" DI PETRU DUMITRIU
Produzione: MK2 PRODUCTIONS, LA SEPT CINEMA, FRANCIA, FILMEX, ROMANIA
Distribuzione: ACADEMY PICTURES (1995) - PANARECORD, RCS FILMS & TV
NOTE
- REVISIONE MINISTERO MAGGIO 1995
CRITICA
"Qui non siamo nel pittoresco Far West di John Wayne, il tema attualissimo del film è quello della purificazione etnica, che oggi fa scorrere il sangue d'Europa nei conflitti dell'ex-Jugoslavia. All'interno di un disegno registico ispirato e suadente, spiccano le prove recitative degli interpreti. Fra i quali la Scott-Thomas sembra un disegno, tanto è idealizzata ed elegante. Eppure la palma del migliore spetta al protagonista Claudiu Bléont: un attore di tipo brechtiano, grottescamente impupazzato nella divisa e atteggiamenti del militare, ammirevole nella scena tragicomica in cui abbozza un goffo tentativo di suicidio. Dopo questo film raccomandabilissimo, verrebbe la voglia di godersi un'intera personale di Lucian Pintilie." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 29 Gennaio 1995)
"L'arco narrativo, se vogliamo, non è veramente compiuto e quel ritratto dell'intolleranza, pur preciso, rischia di risultare alla fine un po' inerte, troppo concluso in stesso, con il rischio del bozzetto, ma le tensioni ci sono tutte giuste, e quella donna al centro che, contro il rigore spietato delle leggi militari, tenta, sia pure vanamente, di far valere dei principi più umani, ha comunque una sua forza; tanto più ardente in quanto, a interpretarla, c'è l'anglo-francese Kristin Scott-Thomas, vista tempo fa anche in 'Luna di fiele' di Polanski: un viso intenso e profondo, che non si dimentica." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 8 Luglio 1995)
"Grande stile, alta civiltà. Lucian Pintilie, 62 anni, nato a Bucarest, costretto nel 1962 a lasciare la Romania per andarsene a lavorare in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti soprattutto come regista teatrale e operistico, tornato in patria dopo la fine di Ceausescu e nominato nel 1990 di direttore della Società cinematografica statale, dice che a realizzare 'Un'estate indimenticabile' l'ha spinto la nostalgia per una Romania, quella della propria infanzia in Bessarabia, nella quale convivevano pacificamente romeni, ruteni, tatari, ebrei, tedeschi, ucraini. Ma la violenza razzista narrata nel film, l'odio assassino di romeni contro ungheresi, contro bulgari e anche contro comunisti, inevitabilmente riporta alle guerre contemporanee nei Balcani." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 29 Giugno 1995)