Palermo. Franco Cartia, noto cardiochirurgo, viene arrestato in seguito alle rivelazioni di un pentito che lo accusa di averlo curato e nascosto nella sua clinica durante la latitanza. La moglie Nora - incredula e amareggiata perché il mandato d'arresto è stato firmato da uno dei suoi più cari amici, il giudice Roberto Pisana, da anni impegnato nella lotta alla a mafia - pensa a un errore giudiziario, e con il padre, ricco costruttore, e il figlio diciottenne Pietro, si batte per difenderlo dall'infamante accusa. Franco viene scarcerato e l'incubo sembra finito. Ma una notte Nora lo sorprende a bruciare delle carte. E' l'inizio di una catena di sospetti che a poco a poco condurranno la donna a dover ammettere la colpevolezza del marito. Intanto Franco va a trovare di nascosto il boss mafioso Nicola Trimarchi, da anni in cui da lui, nella vecchia masseria abbandonata in cui vive la sua latitanza. Trimarchi gli fa capire che certi legami non si possono spezzare. Per Nora ormai la convivenza con il marito è impossibile. Decide di partire per Roma con il figlio Pietro. Ma all'aeroporto riceve una telefonata anonima: una voce minacciosa le "consiglia" di non partire se non vuole mettere in pericolo la sua vita e quella di suo figlio. Nora decide allora di dire tutto quello che sa all'amico magistrato e si reca alla villa al mare di Roberto e Natalia. Qui assiste all'esplosione della barca in cui resta ucciso Roberto. Dopo i funerali, Franco confessa a Nora la verità: è il medico del boss e la Dorfin, la società di cui è titolare la moglie, è controllata dalla mafia. Sempre più confusa Nora non è ancora pronta a collaborare con la giustizia, come le viene chiesto da Emma Vincenti, il procuratore che ha preso il posto di Roberto Pisana. Natalia la spinge a parlare con i magistrati, ma Nora è terrorizzata dalle minacce ricevute in passato. Sfuggita a un agguato, accetta la protezione della polizia: viene portata in un convento isolato dove poco dopo la raggiunge Pietro. Qui matura a poco a poco, tra dubbi e lacerazioni, la sofferta decisione di testimoniare al processo contro Franco.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Sironi
Attori: Licia Maglietta - Nora Cartia, Giulia Boschi - Natalia Pisana, Roberto Herlitzka - Nicola Trimarchi, Fabrizio Contri - Franco Cartia, Toni Bertorelli, Rita Savagnone, Renato De Carmine, Fabio Sartor, Roberto Nobile, Pino Ammendola, Marcello Tusco, Anita Zagaria, Ettore Conti, Federico Di Pofi, Tony Sperandeo, Barbara Ricci
Soggetto: Tania Dimartino
Sceneggiatura: Cesare Frugoni, Tania Dimartino
Fotografia: Franco Lecca
Musiche: Franco Piersanti
Montaggio: Stefano Chierchié
Scenografia: Franco Velchi
Costumi: Franco Zucchelli
Durata: 180
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: SANDRO PARENZO (VIDEA) PER RAI CINEMAFICTION
NOTE
FILM PER LA TELEVISIONE
MINISERIE DI 2 PUNTATE DA 90' - RAIDUE
CRITICA
L'ottimo "Una sola debole voce" è un film tv sulla mafia senza sparatorie, sgommate di auto, intrighi. Un bell'esempio di fiction semplice ma coinvolgente, narrata bene con attori credibilissimi. (Giancarlo Granziero, "Il Gazzettino" 4.02.1999)