Sandrine sogna di diventare agricoltrice. Si lascia alle spalle Parigi e il suo lavoro di programmatrice per una fattoria nell'altipiano del Vercors. Incontra Adrien, un vecchio contadino che vuole vendere la proprietà di campagna. L'affare è fatto, Sandrine trasforma l'edificio in una baita di montagna, pubblicizzando prodotti e azienda su Internet. Con grande sconcerto di Adrien...
SCHEDA FILM
Regia: Christian Carion
Attori: Michel Serrault - Adrien, Mathilde Seigner - Sandrine Dumez, Jean-Paul Roussillon - Jean, Frédéric Pierrot - Gerard, Marc Berman - Stephane, Françoise Bette - Madre Di Sandrine, Roland Chalosse - Barman, Christophe Rossignon
Soggetto: Christian Carion, Eric Assous
Sceneggiatura: Eric Assous, Christian Carion
Fotografia: Antoine Héberlé
Musiche: Philippe Rombi
Montaggio: Andrea Sedlakova'
Scenografia: Jean-Michel Simonet
Costumi: Virginie Montel, Dubois Dubois
Altri titoli:
ONE SWALLOW BROUGHT SPRING
Durata: 103
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 1:85
Produzione: ARTEMIS PRODUCTION - COFIMAGE - LE STUDIO CANAL+ - M. S. PRODUCTIONS - MARS FILMS - NORD-OUEST PRODUCTIONS - PROCIREP - RHONE-ALPES CINEMA
Distribuzione: LUCKY RED
Data uscita: 2002-05-10
NOTE
NOMINATION AI CESAR 2002 PER LA MIGLIORE OPERA PRIMA E PER IL MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (JEAN-PAUL ROUSSILLON).
REVISIONE MINISTERIALE 10.05.2002
CRITICA
"Pur proclamandosi ammiratore di Sergio Leone, l´esordiente Carion si è ispirato piuttosto al modello di Marcel Pagnol, che negli anni '30 aveva più di una volta rispecchiato sullo schermo vizi e virtù della Francia campagnola. Ma il regista, figlio di contadini e diplomato in ingegneria agricola per far contenti i genitori, ha voluto soprattutto riconciliarsi con la figura del padre, su cui è ricalcato il carattere di Adrien: dimostrando che il vecchio e il nuovo possono, anzi devono, coesistere. Purtroppo la garbata parabola è raccontata senza la dovuta arte: se la cornice ha una certa plausibilità, i personaggi risultano poco convincenti, e questo nonostante la fisicità dell'ombrosa Mathilde Seigner e la sorniona gigioneria di Michel Serrault". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 12 maggio 2002)
"Versione francese di 'Scappo dalla città' che rinuncia al comico per privilegiare un ritmo placido, una scrittura scorrevole e senza grandi scarti, sostenuta dalla grazia attoriale di Michel Serrault e Mathilde Seigner che lascia ammirati per la naturalezza e l'emozione che riescono a trasmettere". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 14 maggio 2002)