UNA LAMPADA ALLA FINESTRA

ITALIA 1939
Un ricco signore, collezionista di gioielli antichi, accusa il proprio figlio, che mena una vita piuttosto dissoluta, di avergli trafugato un gioiello per saldare un debito di giuoco. Angosciato dal sospetto del padre, il ragazzo esce con l'auto e si dà a correre pazzamente: un ostacolo improvviso si para dinnanzi alla macchina e l'urto è inevitabile. Condotto all'ospedale, il giovane vi muore poche ore dopo. Il padre intanto viene a sapere dalla polizia che il vero ladro è stato identificato nel suo maggiordomo. Atterrato dal rimorso, il povero uomo perde la ragione. Egli crede che suo figlio ritornerà; e per mostrargli la via nella notte, ogni sera espone una lampada alla finestra della villa. Una notte capita un giovane vagabondo e il padre infelice crede di riconoscere in lui il figliuolo perduto. Accolto in casa, il giovane si innamora della sorella del defunto e, poiché ha condotto fino a quel momento una esistenza poco regolare, decide di allontanarsi per cercare lavoro e rendersi degno di lei. E il padre nella fiducia di un suo prossimo ritorno, riaccende la lampada alla finestra.
SCHEDA FILM

Regia: Gino Talamo

Attori: Ruggero Ruggeri - Andrea Viardo, Laura Solari - Vianella, Luigi Almirante - Prof. Aurelio Burlando, Luigi Pavese - Max, Anna Magnani - Ivana, Guido Montero, Eugenia Zaerska, Guido Lazzarini, Danilo Calamai, Nerio Bernardi, Tina Lattanzi, Paolo Viero - Paolo, Osvaldo Valenti - Dick

Sceneggiatura: Vincenzo Tieri

Fotografia: Goffredo Bellisario

Musiche: Ezio Carabella

Scenografia: Alfredo Montori

Durata: 84

Tratto da: TRATTO DAL DRAMMA OMONIMO DI GINO CAPRIOLI

Produzione: ADOLFO SANSONI PER L'EUROPA FILM

Distribuzione: EUROPA FILM

NOTE
DIRETTORE DI PRODUZIONE: LUIGI GIACOSI
AIUTO REGISTA: DAFANO SAFINO
FONICO: FIORELLI BIAGIO
CRITICA
"(...) E' un vero peccato che lo spunto felice da cui aveva preso le mosse questa lampada alla finestra sia stata intrecciato a motivi secondari, che prendono lo spunto a quello principale e finiscono per sciuparlo. (...)". (A. Frateili, "La Tribuna" 27/2/1940)