Tre anziani, Giovanni, Teo e Maria, dopo un incontro casuale scelgono di vivere insieme in un appartamento di cui Giovanni è proprietario. Con qualche difficoltà, dovuta sopra tutto al temperamento egocentrico di Teo, i tre finiscono per convivere non sempre facilmente. Superato il rischio di esser espropriati della casa, ecco che un incidente d'auto causa la morte di Giovanni, il più vivace ed estroverso dei tre, che però ha provveduto a intestarla ai due amici. Teo e Maria sono comunque sul punto di abbandonare l'idea di restare insieme, ma la fortuita esperienza ha creato in loro una nuova capacità d'intesa e d'interessi, che li induce a continuare serenamente la convivenza.
SCHEDA FILM
Regia: Antonietta De Lillo, Giorgio Magliulo
Attori: Marina Vlady - Maria, Riccardo Cucciolla - Teo, Luigi Pistilli - Giovanni, Stefania Graziosi, Armando Bandini, Daniela Igliozzi
Soggetto: Giuditta Rinaldi, Antonietta De Lillo, Giorgio Magliulo
Sceneggiatura: Giuditta Rinaldi, Antonietta De Lillo, Giorgio Magliulo
Fotografia: Giorgio Magliulo
Musiche: Franco Piersanti
Montaggio: Mirco Garrone
Scenografia: Paola Bizzarri
Costumi: Sandra Montagna
Durata: 82
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: ANGIO FILM
Distribuzione: MIKADO FILM (1987) - AVO FILM
NOTE
- OPERA PRIMA DI ANTONIETTA DE LILLO E RICARDO MAGLIULO.
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 41. FESTIVAL DI LOCARNO (1986).
CRITICA
"Un lavoro pieno di buone intenzioni, ma ben lontano dai veri problemi della solitudine, il senso d'inutilità e la tristezza della vecchiaia. I problemi sono infatti superficialmente sfiorati dai due registi esordienti: l'identità dei tre personaggi non è per nulla delineata e le rispettive caratteristiche personali risultano appena abbozzate, così come senza 'da dove' e senza perché appare la loro decisione di mettersi in 'proprio', ad eccezione di una rissa verbale fuori campo, che vorrebbe motivare l'esodo di Teo, il quale lascia per ripicca l'appartamento del figlio e per ripicca gli comunica le nozze - espediente - a tutta prima rifiutate - che consentiranno a una giovane russa apolide di emigrare. Narrativamente all'insegna dell'improbabile, il film denuncia carenza di sceneggiatura e mancanza di regia. Tematicamente semplicistico non coinvolge e non convince." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 104, 1988)