Di origine italiana, Marta è un'ancora piacente signora che vive a Monaco di Baviera accanto al marito, un inglese divenuto ricco come proprietario di un grande magazzino. Il nipote dei due, Frank, rimasto orfano e unico presunto erede del patrimonio dello zio, si trasferisce a Monaco, presso gli zii. Timido, goffo e terribilmente miope, Frank ha dalla sua l'età e vince, nel cuore di Marta, il duello amoroso con l'incauto zio benefattore. La zia e il nipote si amano nascostamente, felicemente e senza scrupoli, sino al punto da maturare il disegno di un delitto perfetto. Ma a questo punto il commerciante tradito, grazie a un favoloso ritrovato sta per aumentare vertiginosamente la già consistente fortuna: Marta, golosa al massimo, rimane incerta tra il marito e Frank, finendo per guastare tutto.
SCHEDA FILM
Regia: Jerzy Skolimowski
Attori: Gina Lollobrigida - Marta Dreyer, David Niven - Charles Dreyer, John Moulder-Brown - Frank, Mario Adorf - Ritter, Carl Fox Duering - Entricht, Barbara Valentin - Oculista, Sonia Hofmann - Sonia, Erica Beer - Frieda, Elma Karlowa - Hanna, Felicitas Peter - Ida, Christopher Sandford - Hoffmann, Christine Schubert - Isolda, Hogens Von Gadow - Piffke
Soggetto: Vladimir Nabokov - romanzo
Sceneggiatura: Jerzy Skolimowski, David Seltzer, David Shaw
Fotografia: Charly Steinberger
Musiche: Tom Winter Jr., Francis Monkman, Stanley Meyers
Montaggio: Melvin Shapiro
Scenografia: Rolf Zehetbauer
Altri titoli:
King, Queen, Knave
Durata: 90
Colore: C
Genere: COMICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR NORMALE
Tratto da: romanzo omonimo "Korol Dama Valet" di Vladimir Nabokov
Produzione: LUTZ HENGST E DAVID L. WOLPER PER MARAN FILM (MONACO) E WOLPER PICTURES (LOS ANGELES)
Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL FESTIVAL DI CANNES 1972.
CRITICA
"Il film, presentato a Cannes nel 1972, non è all'altezza del precedente ' ragazza del bagno pubblico' dello stesso regista che, messi in disparte gli impegni di fondo, sembra essersi accomodato nelle formule commerciali. Lo spettacolo, infatti, non manca di elementi per soddisfare il grosso pubblico: interpreti validi e ben piazzati nelle rispettive parti, trovatine ed episodi azzeccati, qualche simbolismo abbastanza sfruttato. Tuttavia, nonostante i virtuosismi tecnici e l'umore grottesco, l'aria da pochade rimane, con le sue sollecitazioni negative e con momenti di erotismo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 83, 1977)