Un mercoledì di maggio

Chaharshanbeh, 19 Ordibehesht

3.5/5
Dall'Iran senza moralismo: regia di Vahid Jalilvand, tra realtà e simbolismo spunta la forza delle donne

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IRAN 2015
Un insolito annuncio pubblicato su un giornale del mattino di Teheran attira l'attenzione di un vasto gruppo di persone, convinte di aver trovato la soluzione ai loro problemi. La polizia interviene per riportare la calma e disperdere la folla. Due donne, però, sono determinate a non rinunciare...
SCHEDA FILM

Regia: Vahid Jalilvand

Attori: Niki Karimi - Leila, Amir Aghaei - Jalal Ashtiyani, Shahrokh Farootanian - Forootan, Vahid Jalilvand - Ali, Borzou Arjmand - Esmaeel, Afarin Obeisi - Behjat, Saeed Dakh - Maggiore, Kataneh Afsharinejad - Mitra, Sahar Ahmadpour - Setareh, Milad Yazdani - Morteza

Sceneggiatura: Ali Zarnegar, Vahid Jalilvand, Hossein Mahkam

Fotografia: Morteza Poursamadi

Musiche: Karen Homayounfar

Montaggio: Vahid Jalilvand, Sepehr Vakili

Scenografia: Babak Karimi Tari

Costumi: Babak Karimi Tari

Altri titoli:

Wednesday, May 9

Durata: 102

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 2K (16:9)

Produzione: VAHID JALILVAND, MOHAMMAD HOSSEIN LATIFI PER MEHR TAHA STUDIO

Distribuzione: ACADEMY TWO (2016)

Data uscita: 2016-06-23

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO ALLA 72. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2015) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI', HA OTTENUTO IL PREMIO INTERFILM.
CRITICA
"Sguardo realistico e insieme favolistico su un Iran quotidiano di cui continuiamo a sapere molto poco, opera prima di un regista che si è formato nel documentario e nelle serie televisive (...). La prima caratteristica del film di Jalilvand è la libertà che si prende rispetto al tempo e alla sua linearità: la narrazione salta avanti e indietro rispetto alla scena iniziale senza avvertire lo spettatore, cui toccherà mettere nel giusto verso le vari e parti della narrazione. M a non per un gusto gratuito della sorpresa, piuttosto per sottolineare come tutto è legato strettamente, le regole del passato con le imposizioni dell'oggi, le scelte di ieri con le occasioni del domani. (...) uno spunto narrativo degno di una favola (il regalo di una grossa somma) si trasforma in una lente per far venire a galla i tanti problemi di una società che preferisce celare sotto una cappa di perbenismo o di orgoglioso pudore (...) le contraddizioni e gli anacronismi di una società che fatica a uscire dal proprio stato di arretratezza. E dove il tempo - proprio come nel film - non sembra avanzare verso il domani ma torna a ripiegarsi troppe volte verso il proprio passato." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 21 giugno 2016)

"Un racconto morale che sarebbe piaciuto al polacco Kieslowski, inimitabile burattinaio di ambivalenze, cortocircuiti e simmetrie. La tre volte ricorrente accusa 'sei ingiusto', una per ciascuna delle tre coppie, suona come un omaggio." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 23 giugno 2016)