UN KILLER DI NOME SHATTER

Convinto di agire su mandato dei servizi segreti americani il killer Shatter uccide il generale N'Gola, dittatore dello stato africano del Balawi, poi si reca a Hong Kong per riscuotere da un certo Hans Hunébert, banchiere, il pattuito compenso di 100.000 dollari. Non gli vien dato un soldo, invece, poiché Hans si dichiara all'oscuro di tutto; ma mentre costui tenta di farlo eliminare dai suoi sgherri, Shatter si vede anche intimare dal colonnello Redwood, capo dei servizi di sicurezza di Hong Kong, l'ordine di abbandonare immediatamente la città. Il killer, però, che ha trovato una valida spalla in Tai-pah, campione di kung-fu, non si dà per vinto. Scopre così, con l'involontaria collaborazione di Redwood, che N'Gola è stato vittima di una macchinazione ordita da suo fratello Dabula, d'accordo col sindacato internazionale degli spacciatori di droga (il dittatore voleva smerciare per suo conto l'oppio del Balawi), sindacato del quale Hunébert è un'importante pedina. Penetrato nel covo di quest'ultimo, insieme con Tai-pah, Shatter ammazza sia lui che Dabula. L'operazione gli vale 25.000 sterline di premio - gliele dà lo stesso Redwood, in cambio di un prezioso elenco dei centri di produzione della droga - con le quali Shatter potrà permettersi di cambiar mestiere.