Mentre sta combattendo per l'esercito americano nella guerra in Corea, Johnny Pope viene ferito ed è costretto a una lunga degenza in ospedale. I medici, per attenuargli il dolore, gli somministrano la morfina e il giovane ne diviene dipendente. Tornato a casa, Johnny non riesce a liberarsi dal vizio e sperpera tutto il suo denaro nella droga che trova sempre con maggior difficoltà. A conoscenza del suo vizio sono soltanto la moglie Celia, sempre più preoccupata, e il fratello Polo che, a poco a poco, gli presta tutti i suoi risparmi. Quando Johnny decide di procurarsi i soldi con un delitto che però non ha il coraggio di compiere, Polo vende la sua automobile per impedirgli di mettersi nei guai. La situazione si aggrava perchè anche il vecchio padre si scaglia contro Johnny che ha una grave crisi. A quel punto Celia lo spinge a consegnarsi alla polizia e a sottoporsi a una cura disintossicante.
SCHEDA FILM
Regia: Fred Zinnemann
Attori: Don Murray - Johnny Pope, Eva Marie Saint - Celia Pope, Anthony Franciosa - Polo Pope, Lloyd Nolan - John Pope Sr., il padre, Henry Silva - Lo spacciatore, Gerald S. O'Loughlin - Chuck, Ralph Montgomery - Uno spettatore, William Hickey - Apples, Paul Kruger - Barista
Soggetto: Michael Vincent Gazzo
Sceneggiatura: Michael Vincent Gazzo, Alfred Hayes, Carl Foreman
Fotografia: Joe MacDonald
Musiche: Bernard Herrmann
Montaggio: Dorothy Spencer
Scenografia: Leland Fuller, Lyle R. Wheeler
Costumi: Mary Wills
Effetti: L.B. Abbott
Durata: 108
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE
Tratto da: commedia teatrale di Michael Vincent Gazzo
Produzione: BUDDY ADLER PER 20TH CENTURY FOX
Distribuzione: FOX
NOTE
- PREMIO FIPRESCI, COPPA VOLPI PER IL MIGLIOR ATTORE AD ANTHONY FRANCIOSA E PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ALLA MOSTRA DI VENEZIA DEL 1957.
CRITICA
"E' un'opera di notevole valore sul piano stilistico e tecnico, presentata alla XVIII Mostra del Cinema di Venezia. Il regista ha saputo intelligentemente piegare alle esigenze dello schermo il testo teatrale, da cui è tratto il film, ottenendo dagli interpreti una perfetta resa espressiva sullo sfondo di una suggestiva ed inedita città di New York. La sorvegliata direzione di Zinnemann riesce a rendere sempre in toni equilibrati e discreti il clima difficile e a volte esasperato, in cui vivono i personaggi. Il ritmo scorrevole e la scelta essenziale delle inquadrature evitano lentezze e inutili compiacimenti." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 42, 1957)