Torino 1978. Aldo e Marisa Chimenti si sono trasferiti da un piccolo paese in provincia di Bari. Marisa fa la poliziotta e si dedica anima e cuore alla carriera, seguendo le regole di 'Mark', un duro poliziotto protagonista di film di successo. Aldo invece è ragioniere capo alla Maltone, è un fervente cattolico e nel tempo libero frequenta la parrocchia di Don Luigi, un prete hippy che dirige il coro rock della parrocchia. La vita di Aldo è destinata a cambiare dopo l'incontro con Biagio, un ex-comunista che vive di espedienti, e con Caimano, il suo "unico amico".
SCHEDA FILM
Regia: Dario Migliardi
Attori: Fabio De Luigi - Aldo Chimenti, Silvana Fallisi - Marisa Chimenti, Neri Marcorè - Mark, Michele Bottini - Biagio, Giuseppe Battiston - Caimano, Manuela Ungaro - Helena, Omar Pedrini - Don Luigi, Maximilian Nisi - Saccopelista
Soggetto: Salvatore De Mola, Valeria Giasi, Dario Migliardi
Sceneggiatura: Salvatore De Mola, Valeria Giasi, Dario Migliardi
Fotografia: Arnaldo Catinari
Musiche: Timoria
Montaggio: Claudio Cormio
Scenografia: Massimo Santomarco
Costumi: Carolina Olcese
Durata: 85
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: UMBERTO MASSA PER KUBLA KHAN, RAI CINEMA
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2002)
Data uscita: 2002-11-29
NOTE
- PRESENTATO FUORI CONCORSO AL TORINO FILM FESTIVAL 2002.
CRITICA
"'Un Aldo qualunque', esordio di Dario Migliardi (bello il corto 'La lettera'), affronta il '78 come se fosse oggi: si parla solo di calcio. Non c'è un personaggio credibile (Aldo e Biagio, in teoria nemici, diventano subito amici), né un motivo per ridere. De Luigi è un grande comico in tv. Al cinema, no". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 29 novembre 2002)
"La confusa Italia del '78 fa da sfondo alla scanzonata commedia che galleggia sulle gesta dell'ottimo (in tv) Fabio De Luigi, la banale creatura del titolo, giunta a Torino da Bari in compagnia di una moglie sbirra che vive ispirandosi a un eroe dei polizieschi di serie B, l'ottimo (in tv) Neri Marcoré. Perché? Non si sa, visto che in primo piano spadroneggiano gag e macchiette senza tempo: l'integralista cattolico che cede al vizio, il comunista incallito, il poetico clochard, il prete rockettaro, la smemorata, il poliziotto scemo. Trastullo avaro di slanci e privo di mordente". (Alessio Guzzano, 'City', 2 dicembre 2002)
"Dario Migliardi, reduce dal trionfo festivaliero con il corto 'La lettera', è partito da uno spunto non banale che sceglie come sfondo di una storia a tre incentrata sul protagonista del titolo, timido come lo sviluppo dell'operina fin troppo 'morale', che regala spesso l'impressione di volere volare e che invece rimane a terra, con le ruote sgonfie. De Luigi al cinema non si impone come in tv, Bottini è acerbo e Battiston si rifugia nel mestiere. Peccato, sarà per la prossima volta": (Aldo Fittante, 'Film Tv', 3 dicembre 2002)