I fratelli Matteo e Valentina, in seguito alla morte della madre sono rimasti legati da un rapporto molto intenso, caratterizzato anche da attriti e gelosie. Conoscono ad una festa Stefano, ragazzo di buona famiglia che a un grande carisma ma nasconde una personalità psicotica. Tra il ragazzo e Valentina si stabilisce un'intesa e Stefano arriva a dichiararle il suo amore. Ma Valentina si sottrae alle avances, mentre continuano le liti col fratello. Stefano insiste ed invita Valentina a pranzo, durante il quale mostra la sua vera natura. La ragazza sconvolta convince il fratello a partire con lei, ma Stefano li segue...
SCHEDA FILM
Regia: Matteo Petrucci
Attori: Monica Comegna - Valentina, Alessandro Tiberi - Matteo, Emiliano Coltorti - Stefano, Vincenzo Diglio, Angelo Maggi - Papa', Valentina Mari - Barbara, Manuela Massarenti - Professoressa, Veronica Milaneschi - Viola, Antonio Prisco - Portiere D'Albergo
Soggetto: Matteo Petrucci
Sceneggiatura: Matteo Petrucci
Fotografia: Roberto Forza
Montaggio: Paolo Albanesi
Scenografia: Alessandro Marrazzo
Costumi: Ilaria Albanese
Durata: 118
Colore: C
Genere: THRILLER DRAMMATICO GIALLO
Produzione: MISAMI FILM, VERADIA FILM
Distribuzione: VERDECCHI FILM, ORANGO FILM SRL (2003)
NOTE
REVISIONE MINISTERO: MARZO - APRILE 2003.
CRITICA
"Il regista Matteo Petrucci è nato nel '75: aveva dunque ventisei anni quando ha girato questo film (già pronto da due anni con il titolo 'Ascolta la canzone del vento'). E a esibire la sua appartenenza generazionale, riempie il film di strizzatine d'occhio all'immaginario trash-nostalgico feticista stile 'Anima mia', a cominciare dai cartoni giapponesi come Hurricane Polimar. Anche l'incrocio banalità televisiva - feticismo delle merci - sangue e perversione è già vecchiotto almeno dai tempi dei primi racconti di Aldo Nove. I tentativi di esibire la propria presenta come regista, poi, sono controproducenti. Gli attori sembrano veramente negati, ma a declamare le ammiccanti banalità della sceneggiatura sarebbe in difficoltà anche sir Laurence Olivier. Costernante poi sapere che il film ha ricevuto quasi due miliardi di fondi pubblici." (Emiliano Morreale, 'Film Tv', 24 marzo 2004)