Due attori trentacinquenni, Dario e Federico, amici fin dai tempi della scuola, partono in tournée dalla Puglia verso la Romagna con una compagnia che mette in scena "Il giardino dei ciliegi" di Anton Cechov. Dario, estroverso e pieno di ambizioni cinematografiche, tenta in ogni modo di spronare Federico, depresso per la fine della sua relazione con Vittoria, una speaker radiofonica, che giorno dopo giorno sembra chiudersi di più in sé, perdendo interesse per tutto ciò che lo circonda, compreso lo spettacolo. Quel che non sa è che in
realtà Vittoria lo ha lasciato proprio per Dario, che ora avrebbe lo spiacevole compito di raccontare la verità all'amico di sempre. L'arrivo di Vittoria, indecisa tra i due uomini, rischia di far esplodere il conflitto, ma...
SCHEDA FILM
Regia: Gabriele Salvatores
Attori: Diego Abatantuono - Dario, Laura Morante - Vittoria, Fabrizio Bentivoglio - Federico Lolli, Luigi Montini - Renato Pavia, Ugo Conti - Attilio, il direttore di scena, Nini Salerno - Peruzzi, Claudio Bisio - Il benzinaio, Barbara Scoppa - Olimpia, Eva Vanicek - Ida Florio, Leonardo Gajo - Mattia, Isabella Perricone - Margherita, Giovanni Bosich - Gobetti, Piero Vivarelli - Produttore americano
Soggetto: Francesca Marciano, Alessandro Vivarelli, Fabrizio Bentivoglio, Paolo Virzì
Sceneggiatura: Francesca Marciano, Fabrizio Bentivoglio, Gabriele Salvatores
Fotografia: Italo Petriccione
Musiche: Roberto Ciotti
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Marco Dentici
Costumi: Francesco Panni
Aiuto regia: Antonella Licata
Altri titoli:
Strada Blues
Durata: 91
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER C.G. GROUP, GIANNI MINERVINI PER A.M.A. FILM, RETEITALIA
Distribuzione: PENTA DISTRIBUZIONE (1990) - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO
NOTE
- DAVID DI DONATELLO 1990 PER MIGLIORE PRODUZIONE (GIANNI MINERVINI, MARIO E VITTORIO CECCHI GORI), MIGLIORE MONTAGGIO (NINO BARAGLI).
- IL FILM E' STATO TUTTO GIRATO IN SEQUENZA ED IN PRESA SONORA DIRETTA.
CRITICA
"Questa sarcastica commedia alterna momenti di riuscito ritmo narrativo a vistosi cedimenti sottolineati da alcune battute grossolane del dialogo". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 108, p.138)
"Film di situazioni psicologiche che spesso hanno il loro controcanto nei paesaggi, 'Turné' si segue con piacere. È un altro road-movie di struttura più solida rispetto a 'Marrakech Express', con meno divagazioni e una sepolta ma fertile vena d'ironia. (Giovanni Grazzini - "Cinema '90").