True Mothers

Asa Ga Kuru

2.5/5
Riflessione sulla maternità secondo Naomi Kawase: melodramma troppo cerebrale, a basso impatto emotivo. Alla Festa del Cinema di Roma

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GIAPPONE 2020
Dopo una lunga e infruttuosa lotta per rimanere incinta, Satoko e suo marito decidono di adottare un bambino. Alcuni anni dopo, la loro genitorialità è scossa da una telefonata di Hikari che afferma di essere la madre biologica del bambino. Satoko decide di affrontare direttamente Hikari.
SCHEDA FILM

Regia: Naomi Kawase

Attori: Hiromi Nagasaku - Satoko Kurihara, Arata - Kiyokazu Kurihara, Aju Makita - Hikari Katakura, Miyoko Asada - Shizue Asami, Reo Sato - Asato Kurihara, Taketo Tanaka - Takumi Aso, Hiroko Nakajima - Takako Katakura, Tetsu Hirahara - Masaru Katakura, Ren Komai - Misaki Katakura, Go Riju - Takeshi Hamano

Soggetto: Mizuki Tsujimura - romanzo

Sceneggiatura: Naomi Kawase, Izumi Takahashi

Fotografia: Yuta Tsukinaga, Naoki Sakakibara

Musiche: Akira Osemura, An Tôn Thât

Montaggio: Tina Baz, Yôichi Shibuya

Suono: Roman Dymny

Altri titoli:

True Mothers

Comes Morning

Durata: 140

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: liberamente ispirato al romanzo "Asa ga Kuru" di Mizuki Tsujimura

Produzione: YUMIKO TAKEBE PER KINO FILMS

Distribuzione: KITCHEN FILM (2022)

Data uscita: 2022-01-13

NOTE
- SELEZIONE UFFICIALE ALLA XV FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2020).

- SELEZIONE UFFICIALE AL 73. FESTIVAL DI CANNES (2020).
CRITICA
"Diretto dalla giapponese Naomi Kawase, True mothers, liberamente ispirato al romanzo Asa ga Kuru di Mizuki Tsujimura. è un delicato, poetico film sulla maternità che incrocia i destini di diverse donne avanti e indietro nel tempo, in una messa in scena semplice, elegante e mai banale. Giocando con le aspettative del pubblico e attraversando diversi generi la Kawase demolisce cliché e pregiudizi e mano a mano che le motivazioni dei diversi personaggi, così profondamente umani e complessi, vengono chiarire, è sempre più evidente l' invito alla comprensione e alla compassione in un mondo dominato dalla superficialità e dal cinismo." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 13 gennaio 2022)