Alain non ha sposato solo l'amata Nathalie, ma tutta la sua famiglia, che comprende il cognato Jean-Pierre -con la moglie Catherine e la figlia Gaëlle - e la cognata Roxane che assilla la vita di Bruno, il marito, poiché teme che le rimanga poco tempo per avere un bambino...
SCHEDA FILM
Regia: Eric Toledano, Olivier Nakache
Attori: Vincent Elbaz - Alain, Isabelle Carré - Nathalie, François-Xavier Demaison - Jean-Pierre, Audrey Dana - Catherine, Omar Sy - Bruno, Joséphine de Meaux - Roxane, Jean Benguigui - Prosper, Max Clavelly - Lucien, Lionel Abelanski - Charly, Renée Le Calm - Geneviève, Catherine Hosmalin - Nicole, Talina Boyaci - Gaëlle, Lizzie Brocheré - Clara, Arsène Mosca - Patrice, Laurence Février - Colette, Jean-Pierre Clami - Étienne, Laurentine Milebo - Fatou, Alain Guillo - Jérôme Lefèvre, Eric Naggar - Sig. Kadoche, Matthieu Boujenah - Lucien adulto, Valérie Karsenti - Chantal
Sceneggiatura: Olivier Nakache, Eric Toledano
Fotografia: Rémy Chevrin
Musiche: Frédéric Talgorn
Montaggio: Dorian Rigal-Ansous
Scenografia: Hervé Gallet
Arredamento: Fabien Cimetière
Costumi: Caroline de Vivaise
Durata: 102
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: ARRICAM LT, 35 MM (1:1.85)
Produzione: QUAD+ONE, STUDIO 37, MARS FILM E TF1 FILMS PRODUCTIONS, CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL+ E CINÉCINÉMA, IN ASSOCIAZIONE CON CINEMAGE 3
Distribuzione: MOVIEMAX (2012)
Data uscita: 2012-12-06
TRAILER
CRITICA
"Poiché i registi sono gli stessi dell'amato 'Quasi amici', Nakache e Toledano, la furbata è ricordare il titolo con un film precedente ma ugualmente, fintamente consolatorio. Anche qui le cose della vita, tre fratelli che giocano alla famiglia complicata e multirazziale col finale che gioca la facile sociologia e mescola ebrei, cristiani, pachistani sbandierando la retorica da buonismo. Tipicamente francese il cast parla in continuazione, s'agita, battibecca e già c'è il nero Omar Sy, dottore. Qualche battuta, ma routine." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 dicembre 2012)
"Con presunta furbizia la distribuzione italiana fa uscire oggi intitolandolo 'Troppo amici' (in realtà il titolo è 'Tellement proches') il film che la coppia Toledano-Nakache aveva realizzato prima del fortunatissimo 'Quasi amici'. Dunque non è un 'seguito' e il titolo trae in inganno. Detto questo, si tratta di una commedia agrodolce, più agro che dolce, su quell'ingombrante e in certi casi feroce istituzione che è la famiglia. Dopo un preambolo da incubo in un centro commerciale la vicenda parte da una cena altrettanto da incubo che riunisce i tre fratelli Jean Pierre, Nathalie e Roxane. Il primo, avvocato intrallazzatore, è sposato con la perfetta Catherine dalla quale ha avuto una figlia perfetta. Nathalie è sposata con Alain, simpatico piacione deciso a non crescere mai e insieme hanno Lucien, un terremoto. Infine Roxanne, commessa di supermercato, ha rimorchiato l'avvenente e sgomento medico Bruno (I'Omar Sy badante di 'Quasi amici') e lo ha trascinato alla riunione familiare. Velocità, ritmo. Commedia brillante ma non come quella che poi avrebbe fatto il botto." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 6 dicembre 2012)
"Non commettete l'errore di considerarlo come il sequel del meraviglioso 'Quasi Amici' perché, anche se la mano è sempre quella congiunta di Eric Toledano e Olivier Nakache, il simpatico 'Troppo amici, da oggi nelle sale, è stato girato, in realtà, due anni prima. In effetti, pur con risultati più che brillanti, 'Tellement Proches' (il titolo originario) è meno rivoluzionario e «cult» dell'inavvicinabile trionfatore, di pubblico e critica, che è stato, quest'anno, 'Intouchables.' Consideriamolo, quindi, quasi una sorta di prova, un embrione che ha poi permesso alla coppia di registi di sfornare, un biennio dopo, un capolavoro di commedia. In ogni caso, anche 'Troppo amici' è un film apprezzabile, grazie ai suoi toni grotteschi e surreali esaltati da un cast davvero in forma. (...) Il soggetto, come potete leggere, non è nulla di rivoluzionario ma è la mano che dirige a fare la differenza. Non c'è niente da fare. I francesi sanno come si gira un film e anche questa volta ci danno una lezione di cinema. Il problema è se gli allievi abbiano voglia di impararla." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 6 dicembre 2012)