Tropicana

Nonostante la tenera età, Maicol sa già un bel po' di cose della vita. Sa che i suoi genitori sono più giovani di quanto dovrebbero, sa che i soldi in famiglia scarseggiano e che la vita nella periferia romana non è il massimo. Eppure Maicol si diverte, specialmente col padre Valerio, che imita dal taglio di capelli à la mohicana fino al modo di camminare. Quando a casa torna Giusy, la mamma, c'è una grande sorpresa per il ragazzino: i nonni hanno mandato i soldi della promozione a scuola. Finalmente Maicol potrà comprare quella maglietta della Roma che tanto desidera. E lo farà con Valerio, che ha promesso di accompagnarlo. Padre e figlio camminano tra i cortili delle case popolari, finché Valerio non sente qualcuno che lo chiama da lontano. Sono i suoi amici del quartiere, lo invitano a raggiungerli. I due si fermeranno solo per qualche minuto, dopodiché andranno a comprare la maglietta. Raggiungono i ragazzi, Maicol li osserva bere birra, fumare e scherzare. Quando uno di loro propone di andare a giocare ai virtual games, Valerio inizialmente è incerto, ma alla fine cede e trascina Maicol con sé. Il ragazzino è contento di stare tra i grandi. I due seguono con trasporto la corsa dei cani simulata, tifando per l'animale su cui hanno puntato (Tropicana) che, però, perde la gara. L'entusiasmo si spegne. Valerio ha finito i suoi soldi ed è pronto ad andare via sconfitto. Poi i suoi amici insistono, lo provocano e Maicol, ingenuamente, gli offre i soldi destinati alla sua maglietta. Valerio accetta promettendogli di vincere e raddoppiare la sua cifra. Ma non succede. I due sono costretti a tornare a casa a testa bassa, senza più né soldi, né maglietta. Una volta arrivati a casa, davanti a Giusy che chiede spiegazioni, Valerio è preso dal panico. È nervoso, non sa come uscire da quella situazione e... coinvolge Maicol inventando una bugia: è stato il bambino a perdere i soldi. Il ragazzino, preso alla sprovvista, decide di assecondare il padre e prendersi la colpa. Ma qualcosa, in lui, si è spezzato.