Tribute - Serata d'onore

Tribute

USA 1980
Scottie Templeton, un uomo maturo e in affari con l'amico fedele Lou Daniels, forzato dall'amica dottoressa Gladys Petrelli, si sottopone in ospedale ad una serie di esami clinici da cui si evidenzia un male che lo porterà in breve tempo alla morte se non si sottoporrà a particolari cure. Deciso a non sottomettersi, Scottie esce insieme alla graziosa Sally Haines, una ragazza operata d'appendicite che si lascia conquistare dalla vitalità e dall'ottimismo dello sconosciuto. Ma la vera ragione dello scatto di vitalità di Scottie è che, per un breve soggiorno, sono suoi ospiti la ex moglie Maggie Stratton e il loro figlio Jud. In particolare, Scottie non vede il figlio da tre anni ed ha lo scupolo di averlo curato ben poco anche prima. D'altre parte, Jud, un ragazzo moltro assennato e severo, considera il padre un buffone, uno che ha bruciato il talento di cui è in possesso per dedicarsi a coltivare i vizietti di una gran quantità di amici. Scottie, deciso a conquistare il figlio, inizia assai male perché lo porta ad una festa nella quale si ringrazia collegialmente Hillary delle sue prestazioni come 'prostituta'. Per rimediare, il padre fa sì che si incontrino Jud e Sally ma poi provoca una rottura che durerà alcuni mesi. Nel frattempo, avvisato da Maggie che deve allontanarsi, Templeton jr. induce il padre a curarsi in ospedale e tenta di capirlo. L'incontro e la spiegazione definitiva tra i due avverrà quando, per una serata d'onore per il suo compleanno, dal coro degli amici il figlio comprenderà che il padre ha fatto della sua vita una sorta di "Tribute", un omaggio o dono a tutti, senza alcuna discriminazione, di allegria e di amicizia.
SCHEDA FILM

Regia: Bob Clark

Attori: Jack Lemmon - Scottie Templeton, Lee Remick, Kim Cattrall, Bobby Benson, Colleen Dewhurst, John Marley

Sceneggiatura: Bernard Slade

Altri titoli:

Serata d'onore

Durata: 125

Genere: COMMEDIA

Tratto da: commedia omonima di Bernard Slade

Distribuzione: FOX (1981) - DOMOVIDEO

NOTE
- PREMIO PER IL MIGLIOR ATTORE A JACK LEMMON ALLA BERLINALE 1981 (EX AEQUO CON ANATOLI SOLONITSYN PER "TWENTY SIX DAYS FROM THE LIFE OF DOSTOYEVSKY")
CRITICA
"Il film è stato sceneggiato dallo stesso autore della commedia teatrale omonima che ha trionfato - con lo stesso Jack Lemmon - a Broadway e all'estero. La versione cinematografica, presentata a Berlino 1981, ha ottenuto per il protagonista il premio per il miglior attore (ex aequo con il sovietico Anatoli Solonitsin). Avendo il regista (noto per ora come buon direttore di film d'azione e di tensione: "La morte dietro la porta", "Punto di rottura", "Assassinio su commissione") rispettato l'impianto tetrale (a parte la maggior mobilità delle riprese e le maggiori possibilità di variazione delle scenografie), è facile cha qualche spettatore lamenti il privilegio concesso ai dialoghi, forbiti, effettistici, troppo simili all'incalzare di uno spettacolo pirotecnico. E' pure possibile che, irritato da tanta esibizione di maestria verbale, lo spettatore finisca per non badare alla pregnanza delle situazioni umane e dei drammi positivamente trattati. Ora, anche se gli estemi narrativi sfiorano il patetismo, non si possono irridere gli sforzi di un padre e di un figlio ormai maturo per comprendersi e aiutarsi reciprocamente. Il confronto tra i due - nodo centrale del film - è determinato dalla tragica ombra della morte: ma si svolge all'insegnadella sincera ricerca e, stilisitcamente, è proposto con un umorismo che non impoverisce i valori trattati e, viceversa, li sottolinea per contrasto." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 92, 1982)