Nel film viene esaminato un filmino amatoriale girato nel 1938 in una città polacca abitata da ebrei, ritardandone la fine. Un saggio sul cinema, sulla storia e sulla memoria.
SCHEDA FILM
Regia: Bianca Stigter
Attori: Gleen Kurtz - Sé Stesso, Helena Bonham Carter - Voce Narrante
Soggetto: Bianca Stigter
Sceneggiatura: Bianca Stigter
Fotografia: David Kurtz
Musiche: Wilko Sterke
Montaggio: Katharina Wartena
Durata: 69
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: Family Affairs Film, Lammas Park
Data uscita: 2023-01-26
CRITICA
"È di grandissimo interesse il documentario dal titolo programmatico Three Minutes - A Lengthening (Tre minuti - un allungamento) che la giornalista, critica, cineasta olandese Bianca Stigter ha girato e presentato a Venezia fuori concorso alle "Giornate degli Autori". Molto famosa nei Paesi Bassi, Stigter era nota fin qui per essere figurata fra i produttori esecutivi di 12 anni schiavo e girato da Steve McQueen di cui è la moglie. Il titolo è programmatico perché il film parte da un breve documentario amatoriale in bianco/nero e a colori di tre minuti, girato nel 1938 da un cittadino americano di origine ebrea e polacca che compiendo un lungo viaggio in Europa torna, armato di una cinepresa Kodak, a visitare fra gli altri luoghi anche la sua cittadina di origine, Nasielsk, nel Voivodato della Masovia, a una cinquantina di chilometri da Varsavia, una località con una componente ebraica notevolissima - una cittadinanza che di lì a poco più di anno, quando le truppe hitleriane invaderanno la Polonia, verrà in larga parte rastrellata, in parte uccisa subito, per lo più condotta nel Ghetto della capitale e da lì successivamente deportata e mandata al gas." (Matteo Galli, Close Up, 15 Settembre 2021). "All'inizio, vediamo il filmato amatoriale girato da David Kurtz nell'agosto del 1938, a Nasielsk, con una 16mm Kodak comprata appositamente per l'occasione. L'occasione era il ritorno in Europa dopo che, da immigrato, anni prima aveva lasciato la Polonia per gli States; approdo in Francia, poi Olanda, quindi il piccolo paesino da cui era partito. I tre minuti del titolo (in realtà un po' di più, c'è da aggiungere una quarantina di secondi) mostrano la piazza affollata, l'uscita dalla sinagoga, scampoli di varia umanità: la piccola macchina da presa funge da catalizzatore, tutti si avvicinano, in special modo i ragazzini, c'è la gara ad entrare in campo, le ragazze si mettono in posa, qualcuno alza il braccio destro." (Donato D'Elia, Quinlan, 5 Settembre 2021)