Il dottor Will Caster è il più importante ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale e lavora alla creazione di una macchina senziente che combini l'intelligenza collettiva di tutto ciò che è conosciuto con l'intera gamma delle emozioni umane. I suoi controversi esperimenti lo hanno reso famoso, ma lo hanno fatto diventare anche il bersaglio principale di un gruppo di terroristi contrari alla tecnologia, pronti a tutto pur di fermarlo. Ma nel loro tentativo di annientare Will, gli estremisti stessi diventano involontariamente coloro che lo spingeranno al successo¿diventare parte della sua stessa trascendenza. Per sua moglie Evelyn e il suo migliore amico Max Waters, entrambi ricercatori, il problema non è se possono andare avanti.... ma se sia giusto farlo. Le loro peggiori paure diventano realtà quando la sete di conoscenza di Will sembra trasformarsi in una ossessiva ricerca di potere, di cui non si conosce la fine. L'unica cosa che è terribilmente chiara è che forse non c'è modo di fermarlo.
SCHEDA FILM
Regia: Wally Pfister
Attori: Johnny Depp - Will Caster, Paul Bettany - Max Waters, Rebecca Hall - Evelyn Caster, Kate Mara - Bree, Cillian Murphy - Anderson, Clifton Collins Jr. - Martin, Morgan Freeman - Joseph, Falk Hentschel - Bob, Cory Hardrict - Joel Edmond, Fernando F. Chien - Heng, Luce Rains - Rodger, Akshay Patel - James, Johnny Bautista - Scott, James Burnett - Jim, Sam Quinn - Drake, Xander Berkeley - Dott. Thomas Casey, Steven Liu - Chiu
Sceneggiatura: Jack Paglen
Fotografia: Jess Hall
Musiche: Mychael Danna
Montaggio: David Rosenbloom
Scenografia: Chris Seagers
Arredamento: Gene Serdena
Costumi: George L. Little
Effetti: Nathan McGuinness, Double Negative
Durata: 119
Colore: C
Genere: THRILLER FANTASCIENZA
Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM (1:2.35)
Produzione: STRAIGHT UP FILMS, SYNCOPY, IN ASSOCIAZIONE CON DMG ENTERTAINMENT
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
Data uscita: 2014-04-17
TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI FIGURA ANCHE CHRISTOPHER NOLAN.
CRITICA
"(...) il film si strangola nelle sue confuse ambizioni: thriller, spionaggio etc. Ma soprattutto molesta è la confezione romantica con le goccioline rugiadose che dall'inizio mettono in allarme." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 aprile 2014)
"Il film è disseminato di piste contraddittorie (in pratica: Will è il Bene oppure il Male?) che dovrebbero rendere lo svolgimento problematico, ricco di sfumature, e dunque offrirsi a chiavi di lettura non semplicistiche. Apprezzabile l'intenzione di rifiutare il manicheismo "buoni di qua e cattivi di là", ma il risultato finisce per essere solo di confusione e, di conseguenza, di mancanza di mordente e di pathos. Per approdare, paradossalmente rispetto alle premesse, a una soluzione banale (che ovviamente non diremo). Se ripensiamo al film di Steven Spielberg 'A.I.', che pure fu il risultato non del tutto convincente di un devoto omaggio del regista di 'E.T.' alla memoria di Stanley Kubrick autore del progetto, ebbene non c'è confronto e proprio sullo stesso piano del conflitto tra evoluzione dell'intelligenza e impossibilità di ricreare artificialmente le emozioni umane. Regista esordiente del film è Wally Pfister, già Oscar come direttore della fotografia di 'Inception'." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 17 aprile 2014)
"Dopo 'Her', arriva 'Him'. Che in realtà si intitola 'Transcendence' ma è l'esatto opposto del film di Spike Jonze con Joaquin Phoenix. Anche qui infatti c'è un prodotto dell'Intelligenza Artificiale con emozioni e autocoscienza che acquista vita propria. Ma non è femmina, è maschio. E non vuole far felice il suo partner-padrone. Vuole imporre un salto evolutivo alla vita sulla Terra. Dunque eliminare la specie umana per far spazio a forme di vita (ibrida) più avanzate... L'ennesima apocalisse high tech insomma. (...) Dirige il direttore della fotografia di Christopher Nolan. Rigore e fantasia non abbondano. Ma è soprattutto la sceneggiatura a fare acqua." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 aprile 2014)
"Lo storico direttore della fotografia di Chris Nolan, il premio Oscar Wally Pfister, esordisce alla regia con 'Transcendence', ma non è 'buona la prima': macchina da presa tra le nuvole e coerenza a terra, Pfister fa cattivo servizio alla già manchevole sceneggiatura di Jack Paglen. Pregevoli le intenzioni, eppure la filosofia della scienza imbarca fandonie, l'interazione uomo-macchina elude il libero arbitrio, gli attori guardano al conto in banca e la liaison tra Will e la moglie Evelyn è Harmony in e-book. Pfister tenta di cambiare sesso a 'Her' di Spike Jonze, ma questo 'Him' finisce solo per dare del lei al Cinema." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 17 aprile 2014)
"Se nell'incantevole commedia di Spike Jonze, la 'Lei' Scarlett Johansson è pura virtualità, il 'lui' di 'Transcendence' - esordio nella regia del direttore di fotografia Wally Pfister, collaboratore di Nolan - è all'inizio un uomo in carne e ossa. (...) La dialettica morale promessa dal titolo rimane vaga e i personaggi sono privi di consistenza. Ne fa le spese persino un divo come Depp, qui stranamente inerte, scollegato." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 17 aprile 2014)
"Piacerà a coloro che si pongono sempre più spesso interrogativi inquietanti sulla vita oltre la vita. Sul cervello che sopravvive alla distruzione del corpo. Come il protagonista dopo esser stato «uploaded» il film è più cerebrale che di vero impatto emotivo. Ma viene anche dalla «factory» di Chris Nolan che sa avvilupparti colle sue mille suggestioni." (Giorgio Carbone, 'Libero', 17 aprile 2014)
"Cosa accadrebbe se uno scienziato riuscisse a ideare una intelligenza artificiale in grado di combinare il sapere universale con la coscienza e le emozioni umane? Non ci sarebbero limiti alla sua evoluzione e sete di potere. E l'assunto su cui si fonda questo film, dove Depp (privato delle sue smorfie), è il creatore di tale meraviglia. Sopravvive, artificialmente, alla morte, ma con quali conseguenze per l'umanità? Tema da dibattito, abbinato a un discreto thriller." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 17 aprile 2014)
"Ambientato in un futuro vicinissimo, il film si concentra sulla dicotomia tra l'autonomia della ricerca scientifica e i pericoli che ne sono connessi, quando l'uomo accetta la sfida estrema, mettendosi al posto di Dio. Trama non agevole, in cui il potere quasi illimitato di un computer tenta il controllo totale del mondo inserendosi nella rete informatica globale, trovando alla fine un limite invalicabile: la natura del ricordo, la forza di un amore passato." (Luca Pellegrini, 'Avvenire', 18 aprile 2014)
"Ai confini della realtà, ma neanche tanto: che cosa ci aspetta se la cibernetica dell'Intelligenza Artificiale diventa una prova tra l'uomo e una nuova divinità? (...) Grandi semplificazioni, grandi questioni (il salto di qualità tecnologica della specie), trattamento ambizioso che ricorda anche la fantascienza anni 50. Trascendente." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 18 aprile 2014)