In un paese della Maremma, Nanni, un bracconiere, viene arrestato perché sorpreso a cacciare nella riserva di un conte. Una volta uscito di prigione, tende un'imboscata a Stefano, il guardiacaccia da cui sospetta di essere stato denunciato. L'uomo, picchiato ferocemente cova la sua vendetta. Due anni dopo, al ritorno del conte nel paese, Stefano insinua con maestria in Nanni il sospetto che sua moglie abbia una relazione con il conte. Quando sarà scoperto, dovrà affrontare la resa dei conti...
SCHEDA FILM
Regia: Mario Soldati
Attori: Doris Duranti - Armida, Carlo Ninchi - Stefano, Andrea Checchi - Nanni, Adriano Rimoldi - Conte Paolo Martorelli, Amelia Chellini - Zelinda, madre di Armida, Juan de Landa - Faille, Giulio Battiferri - Gino, Dora Bini, Daniele Danielli, Carlo Mariotti, Marco Monari Rocca
Soggetto: Delfino Cinelli - romanzo
Sceneggiatura: Mario Soldati, Mario Bonfantini, Emilio Cecchi, Delfino Cinelli, Lucio De Caro, Enzo Giachino
Fotografia: Massimo Terzano, Otello Martelli
Musiche: Giuseppe Rosati
Montaggio: Marcella Benvenuti
Scenografia: Amleto Bonetti, Gustavo Abel
Arredamento: Paolo Reni
Costumi: Rosi Gori, Gino Sensani - consulente artistico
Aiuto regia: Jone Tuzi - assistente
Durata: 80
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: romanzo "La trappola" di Delfino Cinelli
Produzione: SCALERA FILM
Distribuzione: SCALERA FILM - DVD: DOLMEN HOME VIDEO (2010)
NOTE
- IL FILM ERA STATO ANNUNCIATO CON IL TITOLO PROVVISORIO DI "LA TRAPPOLA".
- FILM REALIZZATO NEGLI STABILIMENTI SCALERA.
CRITICA
"(...) Il film, lo si vede subito, è pieno di ambizioni ma questa volta Soldati le ha inspiegabilmente mal servite con una serie quasi ininterrotta di contrattempi e stonature di logica, di psicologia, di colore, per quanto egli sia da elogiare per la scelta e il drammatico sfruttamento dell'acido cretoso paesaggio, un paesaggio che avrebbe dovuto ispirare un dramma ben più emozionante e serrato. Doris Duranti ha realmente e intensamente sofferto la sua parte. Andrea Checchi ha anch'egli approfondito il suo personaggio conferendogli una certa coerenza. Ninchi ha variato con sfumature acute il gioco discreto della sua recitazione. Rimoldi un po' troppo leggero per le circostanze". (Sandro De Feo, 'Il Messaggero', 24 aprile 1942)