Tradimento

ITALIA 1982
Siamo a Napoli. Storia d'una famiglia composta da Gennaro, che vende abusivamente brodo di polipo, Carmela che gestisce un avviato chioschetto di bibite fresche e Titina che frequenta ancora la scuola elementare. In famiglia le cose andrebbero meglio se Gennaro riuscisse ad ottenere la licenza di venditore ambulante. Per di più ci sono in giro certi brutti ceffi che esigono la percentuale sulle vendite, camorristi senza paura di niente e di nessuno. Carmela paga, ma Gennaro si ribella, correndo gravi rischi. La moglie si rivolge all'avvocato Colantuoni e questi si dice disposto ad aiutarla purché lei diventi la sua amante; ma Carmela resta fedele a suo marito. Gennaro cade nella trappola e arriva a battersi con il capo camorrista, viene ferito e finisce in prigione. Durante il processo Carmela si dichiara colpevole di adulterio per salvare il marito, e questi, liberato, la caccia di casa, credendo che lo abbia veramente tradito. Al santuario di Montevergine tutto si chiarirà e i due ritorneranno insieme.
SCHEDA FILM

Regia: Alfonso Brescia

Attori: Mario Merola - Gennaro, Ida Di Benedetto - Carmela, Nino D'Angelo - Ruotolo, Tommaso Bianco - Totonno, Marta Zoffoli - Titina, Ghigo Masino - Giudice, Regina Bianchi - La madre di Gennaro, Antonio Allocca, Rita Binetti, Benito Artesi, Antonio Ferrante, Lucio Montanaro, Roberta Olivieri, Salvatore Puccinelli, Gianni Ciardo, Pamela

Soggetto: Francesco Calabrese

Sceneggiatura: Enzo Gicca Palli, Alfonso Brescia

Fotografia: Silvio Fraschetti

Musiche: Eduardo Alfieri

Montaggio: Carlo Broglio

Scenografia: Francesco Calabrese

Costumi: Valeria Valenza

Durata: 106

Colore: C

Genere: SCENEGGIATA NAPOLETANA

Specifiche tecniche: PANORAMICO, EASTMANCOLOR

Produzione: FRANCESCO CALABRESE PER I.M.P.P. (ITALIAN MOVIE PICTURES PROMOTION)

Distribuzione: CIDIF - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO

CRITICA
"Sceneggiata napoletana di Alfonso Brescia, piacerà agli estimatori del genere, che vi troveranno tutto quello che cercano." ('Segnocinema')

"Il film presenta uno spaccato di vita napoletana di oggi, con i suoi pregi, la sincerità e la spontaneità della gente di cuore, la affettuosa dedizione alle tradizionali pratiche religiose, l'esuberante festività delle manifestazioni vitalistiche, ed al tempo stesso i suoi difetti, quali il rischio d'una manifestazione di vita ricca di un sentimento che talora sfiora il sentimentalismo, la presenza nella vita cittadina di uno sparuto gruppetto di profittatori che vive alle spalle della povera gente onesta, lo sforzo di sopravvivere con ogni espediente da parte di alcuni che sfruttano la credulità delle persone semplici. Il teatro dei burattini, che spesso esibisce i suoi personaggi nelle vie e nelle piazze a bambini ed adulti, commenta i casi della vita e bonariamente suggerisce rimedi e ricette, sdrammatizzando dolorose situazioni realistiche. Nel complesso il film, che dietro il fatto verosimile presenta un documento probabile di vita contemporanea, si lascia vedere con qualche interesse folcloristico." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 93, 1982)