Bill Austin è uno scrittore che insegue da sempre il successo. Dopo anni di lavoro è riuscito, anche grazie al prezioso apporto della sua agente letteraria, Lucinda Ford, a vendere il suo primo romanzo. Quando Lucinda ottiene che lui lavori ancora alla sua opera per trasformarla prima in un testo teatrale e poi in una sceneggiatura destinata ad Hollywood, Bill è così felice da lavorare giorno e notte. Sua moglie Bertie inizia ad essere sempre più gelosa del tempo che Bill trascorre con Lucinda e un giorno, mentre i due sono in un albergo per una riunione, la moglie irrompe nella loro stanza facendo una scenata a Bill. Convinta che lui la tradisca, Bertie accetta la corte spietata che le fa Gar, un amico di vecchia data. Quando Bill ha raggiunto il sospirato successo e la commedia sbanca al botteghino, il rancore tra i due coniugi esplode. Entrambi accusano l'altro di tradimento e decidono di divorziare. Solo una cosa non possono dividersi: la loro amata figlia. Alla fine, dopo lunghi giuramenti, scelgono di rinunciare a lasciarsi, almeno fino a quando, i figli non saranno due, uno ciascuno.
SCHEDA FILM
Regia: John Rich
Attori: Janet Leigh - Bertie Austin, Van Johnson - Bill Austin, Shelley Winters - Fran Cabrell, Martha Hyer - Lucinda Ford, Ray Walston - Wylie Driberg, Jeremy Slate - Gar Aldrich, Claire Wilcox - Julie Austin, Lee Patrick - Signora Swanson, Dick Wessel - Liberti, Dave Willock - Dr. Partridge
Soggetto: Jay Presson Allen
Sceneggiatura: Edward Anhalt
Fotografia: Lucien Ballard
Musiche: Lyn Murray
Montaggio: Warren Low
Scenografia: Hal Pereira, Walter H. Tyler
Costumi: Edith Head
Effetti: Paul K. Lerpae
Durata: 103
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA
Tratto da: TESTO TEATRALE "THE FIRST WIFE" DI JAY PRESSON ALLEN
Produzione: HALL WALLIS PRODUCTIONS
Distribuzione: PARAMOUNT
CRITICA
"Trattasi di una commedia brillante che presenta situazioni di un certo interesse e un dialogo a volte vivace e spiritoso. Diretto con mestiere il film è interpretato con disinvolta spigliatezza." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 55, 1964)