Francesco Paolo Tosti, celeberrimo autore di canzoni, è il beniamino della corte e del pubblico di Londra. Egli incontra una nobile signorina polacca e aderisce a darle lezioni di canto. Presto fra i due si intreccia un idillio e quando la nobile polacca è espulsa dall'Inghilterra per attività politiche, il musicista le propone di seguirlo in Italia. Una volta in patria il Tosti ritrova le vecchie amicizie e, dopo un breve soggiorno a Napoli e a Roma, si reca con il pittore Michetti nel "rifugio" che il pittore stesso si è costruito fra i monti di Abruzzo. Intanto la contessina, che appariva già malata, si aggrava sempre più e i medici, che il musicista interroga, confermano unanimemente la diagnosi più grave. Quando la ragazza ha la certezza della propria sorte, per non intralciare l'attività artistica del Tosti si allontana di notte dal "rifugio" e fa ritorno alla casa paterna. Il musicista, lontano da lei, compone e le dedica la sua famosa romanza intitolata "Torna, caro ideal! ...". La fanciulla muore ripensando ai felici giorni trascorsi in Italia.
SCHEDA FILM
Regia: Guido Brignone
Attori: Bruno Persa - Pittore Michetti, Vincenzo Ruggeri, Mario Pucci, Armando Garozzo, Ciro Berardi, Mario Ersanilli - Un Artista, Ernesto Sabbatini - Conte Vernowska, Claudio Gora - Francesco Paolo Tosti, Germana Paolieri - Dionisia Tesseri, Mercedes Brignone - Stefania, Achille Majeroni - Principe Skatusky, Mario Mina - Scultore Barbella, Laura Adani - Maria Vernowska, Ruggero Paoli - John, Mario Sernicoli, Liana Del Balzo - Madame De Villet, Loris Gizzi - Lord Cameron, Cesare Polacco - Il Medico, Giovanni Onorato - Pastore Abruzzese, Luigi Erminio D'Olivo - Zavusky, Carlo Lombardi - Sua Altezza Reale
Soggetto: Ettore Maria Margadonna, Aldo Vergano
Sceneggiatura: Ettore Maria Margadonna, Aldo Vergano
Fotografia: Tino Santoni
Musiche: Francesco Paolo Tosti
Scenografia: Ottavio Scotti
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: SAFA FILM
Distribuzione: ENIC
NOTE
MUSICA DIRETTA DA: LUIGI RICCI.
CRITICA
"(...) il film è lineare e patetico nella sua fluida spontaneità. E Brignone vi ha messo dentro accenti di commozione sincera e tocchi ambientali (la tappa Convento Michettiano di Francavilla è una delle cose più felicemente raccontate) e d'efficacia sicura. Anche gli attori sono sufficientemente convincenti: Laura Adani non mostra sicuri requisiti fotogenici, né l'obiettivo ha tentato di interpretarne l'espressiva finezza, ma fa del suo personaggio una dolente e commovente creatura. Claudio Gora è un protagonista un po' algido ma di buona tempra. (...)". (A.Vesce, "Il Mattino", 24/12/1939).