TRAMA BREVE
Elisabeth, una casalinga di periferia come tante altre, stanca del marito, il giorno della morte del dittatore franco, nel 1975, prende i bambini e va a vivere da suo fratello Goran che, però, vive in una comune anarcoide. Lo scontro tra due mondi così diversi provocherà un dramma che cambierà la vita di tutti. Alla fine la voglia di comunicare avrà la meglio sulle nuove convenzioni che stanno nascendo, che si rivelano trappole come quelle precedenti.
TRAMA LUNGA
Periferia di Stoccolma, anno 1975. Dopo che il marito Rolf ha alzato per l'ennesima volta le mani su di lei, Elisabeth, casalinga, prende i due figli piccoli Eva e Stefan, fa le valigie e va via di casa per trasferirsi dal fratello Goran. Questi in realtà ha trasformato l'abitazione in una comune. Elisabeth e i piccoli si trovano così in una casa caotica, tra capelloni che discutono di politica, praticano l'amore libero, coltivano verdure e bevono molto vino rosso. Elisabeth fa conoscenza con Lena, la compagna di Goran, una hippy molto emotiva, che non pensa mai prima di agire; con Erik, comunista arrabbiato che odia la vita borghese; con Anna, alla continua ricerca dell'amore; con Lasse, il cinico, studente sui trenta anni, privo di ideali politici. Anna e Lasse hanno un figlio, Tet, ma dopo che si sono separati, Lasse ha preso a frequentare Klas, che ama il sesso, il vino e la scherma. Infine ci sono Sigvard e Signe, marito e moglie: idealista il primo, timorosa la seconda. Di fronte alla comune vive una famiglia, Magrit e Ragnar. Lei, Magrit, è infastidita e preoccupata per le cattive amicizie che può fare il figlio Fredrik di 14 anni. Elisabeth si inserisce a modo suo in questo contesto. Vi accoglie, dopo molte indecisioni, anche Rolf pentito, chiarendo che lei è indipendente e comincerà a lavorare. E anche altre situazioni si risolvono. Goran caccia di casa Lena, che per telefono chiama la mamma. Magrit va a prendere il figlio Fredrick e finalmente anche lei si sfoga con Anna. Fuori comincia a nevicare. Escono alcuni, poi anche gli altri. Tutti cominciare a giocare a pallone sotto la neve.
SCHEDA FILM
Regia: Lukas Moodysson
Attori: Lisa Lindgren - Elisabeth, Michael Nyqvist - Rolf, Emma Samuelsson - Eva, Sam Kessel - Stefan, Gustaf Hammarsten - Goran, Anja Lundkvist - Lena, Jessica Liedberg - Anna, Ola Norell - Lasse, Alex Zuber - Tet, Shanti Roney - Klas, Cecilia Frode - Signe, Therese Brunnander - Margit, Olle Sarri - Erik, Lars Frode - Sigvard, Henrik Lundstrom - Fredrik, Claes Hartelius - Ragnar
Soggetto: Lukas Moodysson
Sceneggiatura: Lukas Moodysson
Fotografia: Ulf Brantås
Montaggio: Michal Leszczylowski, Fredrik Abrahamsen
Scenografia: Carl Johan De Geer
Arredamento: Li Garpenfeldt
Costumi: Mette Möller
Altri titoli:
Juntos
Tous ensemble
Insieme
Durata: 107
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Produzione: MEMFIS FILM, ZENTROPA ENTERTAINMENTS, FILM I VAST SVT DRAMA GOTEBORG, KEYFILMS, NORDIC FILM AND TV FUND
Distribuzione: KEY FILMS
NOTE
- PRESENTATO ALLA 57MA MOSTRA D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2000) NELLA SEZIONE "CINEMA DEL PRESENTE".
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 2001.
CRITICA
"(...) Il desiderio di ribellione di quegli anni, è dipinto da Moodysson con uno stile agrodolce, troppo preoccupato ad evitare che le tensioni superino il punto di rottura, e nel complesso è un'operazione meno convincente del precedente 'Fucking Amal'". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 2 settembre 2000)
"Il ritmo è giusto, le battute divertenti, l'alchimia tra satira dei tic epocali e complicità umana di una misura quasi esemplare. Come accadde nella realtà di quegli anni, anche la famigliastra ante-litteram di Goram e compagni finisce disgregata dalle liti, dai dissapori e dalle differenti opinioni sul nuovo modello di convivenza. Però alla fine, il regista chiama in soccorso l'ottimismo della volontà. E chiude con una metafora sulla solidarietà che fa rimpiangere quel tentativo di svecchiare, allargandola, la logora istituzione familiare". (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 14 gennaio 2001)
"Magari lo stile a metà fra Dogma e il telefilm poteva essere più sorvegliato. E qualcuno troverà caricaturale un film che a tratti sembra considerare la filosofia hippy come una sofisticata forma di escapismo individuale e sociale. Ma non si finirebbero di elencare le battute, le trovate, le situazioni che sprizzano verità ambientale ed esattezza psicologica. Di questi tempi, un vero regalo". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 gennaio 2001)
"Il delizioso 'Together' va coltivato, segnalato, accompagnato, raccomandato caldamente ad un pubblico che non mancherà di premiarlo. Lukas Moodysson, classe '69, già autore di 'Fucking Amal', s'immerge con spirito dolceamaro nel campionario sbiadito dell'era hippy per ricavarne un catalogo divertentissimo di facce, tic, psicosi, abbagli e diktat ideologici". (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 3 febbraio 2001)