In vista di manovre della Nato giungo a Bruxelles il mercante d'armi Michael Scott e la giornalista americana Julia Richardson: il primo per vendere un nuovo mitra di straordinaria potenza, la seconda - ferocemente antimilitarista anche per colpa del suo fallito matrimonio - per continuare la sua campagna contro l'organizzazione militare. Avendo le loro strade finito per convergere, Julia decide di mandare a monte l'affare di Richardson: ci riesce provocando, durante le manovre, una furiosa lite fra i generali che avrebbero dovuto approvare l'acquisto della nuova arma. Perduto lo scontro, Michael parte per il Medio Oriente, tallonato da Julia: ma alla donna, adesso, più delle sue armi interessa l'armaiolo.
SCHEDA FILM
Regia: Christopher Miles
Attori: Roger Moore - Michael Scott, Susannah York - Julia Richardson, Shelley Winters - Diana Steedeman, Lee J. Cobb - Gen. Henry Steedman, Jean-Pierre Cassel - Leo, Raf Vallone - Gen. Peruzzi, Sydne Rome - Sophie, Donald Sinden - Armstrong, Michael J. Shannon - Lt. Davis, Aubrey Woods - L'Ardey, Vincent Hall - David Richardson
Soggetto: Moss Hart
Sceneggiatura: John Briley, Monja Danischewsky
Fotografia: Douglas Slocombe
Musiche: John Scott
Montaggio: Tom Priestley
Scenografia: Anthony Masters
Costumi: Anthony Powell
Effetti: John Stears
Altri titoli:
BLEIB MIR JA VOM LEIB
SAVE US FROM OUR FRIENDS
WHO NEEDS FRIENDS?
Durata: 90
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR
Tratto da: UN'IDEA DI MOSS HART
Produzione: GLORIA FILMS, DE GRUNWALD PRODUCTIONS
Distribuzione: FAR - GOLDEN VIDEO, VIDEOGRAM
CRITICA
"La gracile storiella, che si rifà ai moduli della commedia hollywoodiana degli anni Sessanta, ruota soprattutto intorno alle schermaglie tra uomo e donna proprie di quel tipo di spettacolo. Affidata ad attori di vaglia, grazie ai quali meno si avvertono vuoti e stanchezze di sceneggiatura, ha i suoi punti di forza nella gustosa caratterizzazione dei personaggi, nel farsesco ritratto dell'ambiente militare, nella vivacità dei dialoghi. Malgrado i suoi limiti, si tratta di uno spettacolo piacevolmente distensivo, la cui sola volgarità si deve agli autori del titolo italiano." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 80, 1976)