Il generale romano Tito Andronico torna a casa vittorioso dopo aver sconfitto i Goti e aver fatto prigionieri la regina Tamora, i suoi figli Alarbo, Chirone e Demetrio e il suo amante segreto Aronne il Moro. Tito ha pagato a caro prezzo la vittoria dal momento che solo quattro dei suoi figli sono sopravvissuti. Lucio, il maggiore di questi, ricorda il padre che è giunto il momento di rispettare il rituale che prevede il sacrificio agli dei di un nemico. Tito fa uccidere Alarbo, ma la regina dei Goti e i suoi due figli bramano vendetta. A Roma, intanto, dopo la morte dell'Imperatore è guerra aperta, per la successione, fra Saturnino e Bassiano. Il viziato e corrotto Saturnino, prescelto dai tribuni, chiede in sposa a Tito la sua unica figlia Lavinia che, poi, abbandona per sposare la regina Tamora. Mentre Lavinia viene brutalizzata dai figli di Tamora, questa porta a compimento la sua vendetta uccidendo Bassiano e facendo incolpare i figli di Tito Quinto e Marzio.
TRAMA LUNGA
Nel periodo del tardo impero, il generale Tito Andronico, tornato vincitore dalla campagna contro i Goti, procede secondo le usanze al sacrificio del primogenito dell'imperatrice Tamora, fatta prigioniera e regalata all'imperatore Saturnino, che lui Tito ha fatto salire al trono. Respinto da Lavinia, figlia preferita di Tito, Saturnino decide allora di sposare Tamora. Costei si dimostra ben felice, intuendo le migliori possibilità per mettere in atto la propria vendetta. Sollecitati dal diabolico Aaron, uomo di colore, gli altri due figli di Tamora uccidono il fratello di Saturnino, in modo che la colpa ricada sui figli di Tito, che subito vengono individuati e decapitati. Quindi ancora i due ragazzi infieriscono su Lavinia, stuprandola e mutilandola. Deciso a farsi a sua volta vendetta, Tito convoca alcuni fedeli e manda Lucio, l'ultimo figlio superstite, a radunare un esercito di Goti. In un succedersi sempre più cruento di intrighi, Tito elimina i due figli di Tamora, che ha saputo essere colpevoli verso Lavinia. Quella sera invita Tamora a tavola, e le serve i corpi dei figli. Dopo averlo rivelato, Tito uccide Tamora con un colpo di coltello. Subito dopo Saturnino elimina Tito, ma è a sua volta ucciso da Lucio, che a questo punto si proclama imperatore.
SCHEDA FILM
Regia: Julie Taymor
Attori: Anthony Hopkins - Tito, Jessica Lange - Tamora, Alan Cumming - Saturnino, Colm Feore - Marco, James Frain - Bassiano, Laura Fraser - Lavinia, Harry J. Lennix - Aronne, Angus Macfadyen - Lucio, Matthew Rhys - Demetrio, Jonathan Rhys Meyers - Chirone, Osheen Jones - Lucio Bambino, Blake Ritson - Muzio, Kenny Doughty - Quinto, Constantine Gregory - Emilio, Antonio Manzini - Publio
Soggetto: William Shakespeare
Sceneggiatura: Julie Taymor
Fotografia: Luciano Tovoli
Musiche: Elliot Goldenthal
Montaggio: Françoise Bennot
Scenografia: Dante Ferretti
Costumi: Milena Canonero
Effetti: Renato Agostini, Kent Houston, Alterian Inc.
Durata: 155
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: ADATTAMENTO DA "TITO ANDRONICO" DI WILLIAM SHAKESPEARE
Produzione: CLEAR BLUE SKY PRODUCTIONS E URANIA PICTURES
Distribuzione: MEDUSA FILM
NOTE
- NOMINATION ALL'OSCAR 2000 PER I COSTUMI A MILENA CANONERO.
CRITICA
"Dal dramma storico 'Tito Andronico', la più efferata delle tragedie di Shakespeare, una versione in costumi neomoderni, bilanciata tra antiche fastigia romane, ritagli di nazifascismo e pauperismo post-atomico, ma così abile nella miscela dei dettagli da risultare un potente 'pastiche' al pari del 'Riccardo III' di Ian McKellen e assai più riuscito del 'Giulietta e Romeo' di Baz Luhrmann, prova di eternità e grandezza del testo". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 25 marzo 2000)
"Il 'Tito Andronico' ambientato in una Roma barbarica e senza tempo. Toghe e motociclette, sacrifici umani e stazioni radio (la 'Spqr news'), usanze pagane ed echi mussoliniani. Moltiplicati da scene e costumi - fantastici - di Dante Ferretti e Milena Canonero". (Fascio Ferzetti, 'Il Messaggero', 24 marzo 2000)