Seh-hee e Ji-woo sono felicemente innamorati da due anni, ma con il passare del tempo lei inizia ad essere ossessionata dall'idea che lui possa un giorno stancarsi di lei. I suoi timori diventano certezze quando Ji-woo non riesce più ad amarla come vorrebbe. Ansiosa e frustrata, Seh-hee sparisce senza lasciare traccia e si reca da un chirurgo plastico per sottoporsi ad un intervento che le cambi il volto. Ji-woo, affranto per la scomparsa della compagna, ritorna sull'isola dove avevano trascorso insieme momenti felici. Lì il ragazzo conosce See-hee, una donna misteriosa che potrebbe fargli ritrovare la felicità perduta...
SCHEDA FILM
Regia: Kim Ki-duk
Attori: Sung Hyun-ah - See-hee, Ha Jung-woo - Ji-woo, Park Ji-yun - Seh-hee, Kim Sung-min - Dottore, Seo Ji-seok - Uomo, Jung Hwan - Uomo, Jung Ki-woon - Uomo, Kang Shin-il - Uomo, Kim Ji-hyun - Yeon-hee, Kim Bo-nah - Yoon-ah, Im Hyun-sung - Amico di Ji-woo, Choi Nam-seok - Amico di Ji-woo, Hong Jung-Yun - Proprietario del bar, Seo Young-hwa - Cameriera, Ahn So-rim - Cameriera, Nah Soo-yoon, Soh Jae-ik - Proprietario del motel, Lee Min - Senzatetto, Kim Yoon-hee - Cameriera, Jung Young-mi - Cameriera, Kim Min-joo - Cameriera, Yoo Jeong, Pya Young-joo, Park Jee-in - Ragazza con lettera, Kwon Sae-byul - Infermiera, Park Hyun-jeong - Hostess al bar, Lee Sol, Baik Kwang-doo, Kim Hee-won, Kim Min-shik, Baik Jae-yoon, Choi Jin-hwan, Oh Yoo-jin - Infermiera, Joo Eun-sil - Ragazza al telefono, Ahn Kang-won - Bambino con pallone, Jang Joon-young - Min-soo, Oh Seo-won - Ragazza di Min-soo, Kim Chong-il - Uomo che lotta con Ji-woo
Sceneggiatura: Kim Ki-duk
Fotografia: Sung Jong-moo
Musiche: Noh Hyung-woo
Montaggio: Kim Ki-duk
Scenografia: Choi Keun-woo
Costumi: Lee Dah-yeon
Durata: 97
Colore: C
Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO
Produzione: HAPPINET PICTURES, KIM KI-DUK FILM
Distribuzione: MIKADO
Data uscita: 2006-08-25
CRITICA
"Kim Ki-Duk e l'ossessione amorosa. Andando ben oltre gli schemi e gli accenti cui ci aveva finora abituati. Anzi, sia pure con un linguaggio sempre prezioso, sfiorando persino una fantascienza indulgente con l'horror. (...) Un finale che può non convincere così come convince a fatica, sul piano psicologico, la decisione di lui di cambiare faccia e di nascondersi. Però molto, in questi scompensi, è riscattato dallo stile con cui Ki-duk, ormai il n. 1 del cinema coreano, ha sublimato queste vicende singolari. In un bianco e nero smaltato, in una Seul ultramoderna, con ritmi che, pur accettando gli strappi e le impennate, riescono a pedinare da vicinissimo quei due personaggi, con pochissimi altri attorno, chiudendoli in atmosfere in cui la quiete non ha mai spazi, sostituita da un'ansia che progressivamente sa trasformarsi in un'angoscia costante. Con un confronto che è sempre uno scontro, con un crescendo di ambiguità che tutto avvolge e con delle ricerche visive capaci di far scaturire, tra le pieghe di un reale dalle apparenze sempre più quotidiane, delle fervide sollecitazione al fantastico. Specie quando i due si danno a frequentare un'isola popolata di sculture moderniste che si insinuano, nella cronaca, con raffigurazioni ora abnormi ora addirittura mostruose. Accentuando i reconditi significati metaforici cui Kim Ki-duk ha inteso avviare questa sua impresa. Da accogliere forse senza entusiasmo, ma certamente con rispetto. Perché dominata dall'intelligenza." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 25 agosto 2006)