In un piccolo centro, Maria lavora in un'agenzia immobiliare, vive da sola, e da qualche tempo ha la sensazione di essere pedinata. A casa riceve strane telefonate che la mettono a disagio. Molto nervosa, rompe la relazione con un ragazzo, rifiuta le avances di un corteggiatore, cerca svago nella casa di campagna di due amici, poi un giorno capisce il motivo di quelle chiamate. Ricompare Sandro, l'uomo con cui, dieci anni prima, aveva avuto una travolgente storia d'amore. Sandro suona il piano in un locale, ma è chiuso e introverso e spesso si ferma sul pianerottolo ad aspettare Maria. Lei cerca di non incoraggiarlo, chiede aiuto al suo ex ragazzo, il quale però deve subire un attacco di gelosia di Sandro. Maria è sempre più preoccupata, ma una mattina sul muro del palazzo trova scritto a grossi caratteri "Ti amo Maria". La sincerità dell'uomo la convince a tentare di cominciare una nuova storia con lui. Sente suonare alla porta, va ad aprire, vede l'ascensore aperto e il corpo privo di vita di Sandro steso a terra.
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Delle Piane
Attori: Loredana Solfizi, Giampiero Ingrassia, Luciano Turi, Guerrino Crivello, Mariano Carlini, Micaela Delle Piane, Simona Mariani, Carlo Delle Piane - Sandro, Laura Lattuada - Maria, Valter D'Errico
Soggetto: Chiara Tozzi, Giuseppe Manfridi
Sceneggiatura: Gianni Molino, Francesco Cardi'
Fotografia: Pasquale Rachini
Musiche: Lino Patruno
Montaggio: Eugene Loutfy
Durata: 73
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: TRATTO DALLA COMMEDIA OMONIMA DI GIUSEPPE MANFRIDI.
Produzione: DUEA FILM
Distribuzione: MORGAN FILM
NOTE
REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1997
CRITICA
"'Ti amo Maria' è un paradosso sull'ossessione d'amore un curioso teorema sulla felicità così affannosamente inseguita che quando la si raggiunge non si è in grado di sopportarne il peso. E se l'infelicità è motivo di vita e di speranza, la felicità è esattamente il suo contrario. Se la regia denuncia qualche incertezza, l'interpretazione di Carlo Delle Piane è sentita e sofferta. Resa ancor più convincente dallo stridente contrasto fra uno schiavo d'amore che non esita a spogliarsi di ogni dignità pur di manifestare i propri sentimenti e un mondo cinico, egoista, che aspira soltanto a far soldi." (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 17 settembre 1997)
"Un film di solitudine, di solitudini, che stona notevolmente - ed è un merito non da poco - con lo sciocchezzaio imperante, non di rado anche negli autori nuovi, quale che sia la loro età. È un lavoro di riflessione e di pensiero, quello di Delle Piane: se questo è l'inizio di un serio progetto e non rimane una sia pur lodevole opera prima o - peggio ancora - opera unica, il cinema italiano ha acquisito un autore vero e, quel che ancor più conta, un autore originale, anche se - in questa occasione - l'ispirazione viene da un'opera teatrale (e la sceneggiatura, specie nella seconda parte, ne reca un po' il peso). E bravo anche come attore, Delle Piane, assieme a Laura Lattuada." (Giacomo Gambetti, 'Rocca', 15 ottobre 1997)