Alla vigilia della grave crisi economica argentina del 2001, nei sobborghi più poveri di Buenos Aires, trenta operai disoccupati si "organizzano", entrano nella fabbrica dove hanno lavorato, che ora è inattiva, e si rifiutano di uscire. Quello che vogliono è far ripartire le macchine e riuscire a far riprendere la produzione. Questo gesto, The Take, fatto per disperazione e per ovviare alla fame e alla disoccupazione, pone l'accento sul problema della globalizzazione. I lavoratori, senza altre armi che fionde costruite da loro stessi, si barricano nella fabbrica e sfidano da lì dentro i padroni, i capi, i banchieri e quanti si occupano di loro come di unità preposte al lavoro.
SCHEDA FILM
Regia: Avi Lewis
Soggetto: Naomi Klein
Sceneggiatura: Naomi Klein
Fotografia: Mark Ellam
Musiche: David Wall
Montaggio: Ricardo Acosta
Altri titoli:
La presa
Durata: 87
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: 4/3 - BETA DIGITALE - HD CAM - 35MM - DOLBY
Produzione: AVI LEWIS, NAOMI KLEIN E KATIE MCKENNA PER KLEIN LEWIS PRODUCTIONS, BARNA-ALPER PRODUCTIONS/NATIONAL FILM BOARD OF CANADA
Distribuzione: FANDANGO (2005), DVD: FANDANGO DOC
Data uscita: 2005-03-18
NOTE
- EVENTO SPECIALE ALLA 61MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2004) NELLA SEZIONE "CINEMA DIGITALE"
- SUONO: DWAYNE NEWMAN, DANIEL PELLERIN.
- VERSIONE ORIGINALE IN INGLESE E SPAGNOLO.
CRITICA
"La famosa autrice di 'No Logo', col marito giornalista Avi Lewis ci offre con 'The Take', nella stagione del documentario politico, un film che restituisce al cinema i concetti di morale e dignità nuovi di zecca. Si racconta la crisi recente argentina dopo la seconda sfortunata discesa in campo di Menem e la faticosa lotta degli operai di una fabbrica per poter autogestirla, finendo con un mezzo happy end ancora aperto. Il film è appassionante per come legge e rilegge la storia, mescolando con passione discreta il pubblico e il privato, in grado di offrire bei personaggi cui affezionarsi, il capo famiglia in crisi. Certo che è un documento militante, ma attento alle ragioni vere della vita, del lavoro, dell'etica delle persone travolte che si devono riconquistare un lavoro." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 marzo 2005)