Enea ha trent'anni, un lavoro e un problema. Anzi: più che un problema, una necessità. Una necessità speciale: fare (finalmente) l'amore. Enea ha anche due amici, Carlo e Alex, fermamente decisi ad aiutarlo. A prenderlo sottobraccio con allegra dolcezza. Se non è facile realizzare i propri sogni, non è certamente facile realizzare quelli degli altri. E il sogno di Enea, impigliato nella rete dell'autismo, richiede una manutenzione delicatissima. Basteranno un piccolo viaggio e una grande complicità tutta maschile per creare le giuste condizioni? Documentario on the road, ma prima ancora potente indagine sentimentale, racconta la normalità della diversità senza mai salire in cattedra e senza mai perdere di vista la leggerezza della narrazione. Una leggerezza densa, a tratti poetica, dentro cui ognuno può riconoscere gli entusiasmi, i dubbi e le fragilità della vita quotidiana.
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Zoratti
Attori: Enea Gabino, Alex Nazzi, Carlo Zoratti, Bruna Savorgnian, Carla Meneghin, Pia Covre, Carla Corso, Ute Prankl, Lothar Sandfort, Francesca Mucignat, Nerino Gabino, Elia Gabino
Soggetto: Cosimo Bizzarri, Carlo Zoratti
Fotografia: Julián Elizalde
Musiche: Dario Moroldo
Montaggio: David Hartmann
Suono: Andrea Blasetig
Durata: 84
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: HENNING KAMM E ERICA BARBIANI PER VIDEOMANTE, DETAILFILM, IN COPRODUZIONE CON ZDF - DAS KLEINE FERNSEHSPIEL
Distribuzione: TUCKER FILM (2014)
Data uscita: 2014-04-02
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI: FONDO AUDIOVISIVO FVG, FILMFÖRDERUNG HAMBURG SCHLESWIG HOLSTEIN, DFFF-DEUTSCHER FILM-UND FERNSEHFOND, CINESTYRIA, MEDIA, RAI TRE / DOC3 E CON IL SOSTEGNO NON ECONIMICO DI: PROGETTO AUTISMO FVG, HATTIVALAB, THE GOOD PITCH.
- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2015 COME MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA DEL REALE.
CRITICA
"Diretto da Carlo Zoratti, questo film racconta il bisogno d'amore di un ragazzo disabile che gli amici portano a provare un'esperienza sessuale non immaginaria. Ognuno ha il suo 'special need', l'affetto è sempre diverso. Il film riesce a unire il personaggio al suo contesto (Friuli, Nordest) in modi mai banali, con qualcosa di goliardico e casalingo che ce lo rende più vicino, diventando esso stesso un inno di amicizia." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 aprile 2014)
"La rappresentazione della sessualità dei disabili è un tema delicato come pochi altri: dalla volgata al pietismo, il cinema è caduto spesso in trappola, qualche volta perfino con le migliori intenzioni. Basti confrontare il caso del recente 'The Sessions', basato sulle esperienze reali del giornalista Mark O'Brien, che non resisteva alla tentazione di spremere lacrime allo spettatore. Parte dalla realtà anche un piccolo film da 250 mila euro visto a Locarno, premiato al Trieste Film Festival e che ora si sta facendo notare un po' ovunque. 'The Special Need' fa ridere ma non 'contro il diverso', bensì con totale solidarietà e simpatia; è anche commovente, però senza il minimo sospetto di condiscendenza. (...) Trattato con grande delicatezza, l'episodio dell' incontra tra Enea e la terapeuta del sesso Ute non è risolutivo, però dà una svolta alla situazione consentendo un primo approccio fisico dell'escluso con l'altra metà del cielo; e permettendo al film di chiudersi-riaprirsi su un finale non consolatorio, e tuttavia ottimistico e allegro. Eccellente prodotto di quella che si sta rivelando la 'new wave' friulana (con commedie come 'Zoran il mio nipote scemo' di Matteo Oleotto ), 'The Special Need' è già stato definito in parecchi modi; tutti inesatti, però, e che possono confondere il potenziale spettatore: documentario, docudrama, docu-fiction o altre etichette in voga che non gli corrispondono. Noi preferiamo evocare una locuzione più lontana nel tempo, quella di cinema-verità. Così lo definiva il suo teorico, Edgar Morin: 'Si tratta di fare un cinema che superi l'opposizione fra cinema romanzesco e cinema documentaristico, bisogna fare un cinema di autenticità totale, vero come un documentario ma col contenuto di un film romanzesco, cioè col contenuto della vita soggettiva'. E' precisamente quanto hanno fatto il regista (e interprete) Carlo Zoratti, all'esordio nel lungometraggio, e i suoi amici Enea e Alex, veri co-autori del film. Muovendo da una situazione reale, e da un rapporto di consolidato affetto, hanno costruito la traccia narrativa sui veri desideri e pulsioni del giovane autistico, lasciandogli giustamente (è il pregio migliore del film) tutta la libertà di espressione. Però l'hanno integrata con invenzioni e divagazioni, sposando il cosiddetto documentario con elementi di repertori narrativi come il buddy-movie (il 'film di amici' ) o il film di viaggio iniziatico on-the-road. Senza perdere un grammo di verità, ma anche senza nulla da invidiare al cinema di fiction." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 aprile 2014)
"'The Special Need' è uno di quei film pieni di buona volontà e apprezzabile spirito solidaristico che non meritano una disamina computerizzata. Si tratta, in ogni caso, di una storia dignitosamente scritta e diretta che dedica al trentenne autistico Enea un'attenzione seria, perché non paga dei sottintesi politicamente corretti e, al contrario, interessata all'autentico sviluppo drammaturgico del tentativo degli amici di cercargli il vagheggiato approccio con una partner. (...) Premiato al festival di Lipsia, 'The Special Need' usa, infatti, anche lo humour con la misura del cinema che non vuole accontentarsi del bonus verità fornito dall'inchiesta, consentendo al regista/attore classe 1982 Zoratti di esibire anche una discreta padronanza tecnica." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 3 aprile 2014)