A Hong Kong le persone dotate di particolare destrezza nell'arte del borseggio vengono chiamate 'passerotti', forse anche per la necessità di prendere subito il volo prima di essere scoperti. Kei è un 'passerotto' molto abile che insieme a i suoi tre compari riesce a guadagnare quanto basta per vivere una vita senza pensieri e grattacapi. Lontano dalla sua principale occupazione, Kei si diverte a girare per le strade della città a cavallo della bici e in compagnia della macchina fotografica. Un giorno, durante un safari fotografico, Kei si imbatte nella bella Chun Lei e ne rimane folgorato. Stessa sorte capita anche ai suoi tre amici che non tardano a perdere la testa per l'affascinante ragazza. Dal canto suo, Chun Lei ha in mente un piano ben preciso: far rubare ai 'passerotti' una chiave che per lei è di grande importanza. L'incarico sembra molto facile da portare a termine ma ben presto sulla scena appare un'altra persona interessata alla faccenda...
SCHEDA FILM
Regia: Johnnie To
Attori: Simon Yam - Kei, Kelly Lin - Chun Lei, Lam Suet, Lam Ka Tung, Kate Tsui, Lo Hoi Pang, Law Wing Cheong, Kenneth Cheung
Sceneggiatura: Chan Kin Chung, Chih Chiang Fung
Fotografia: Cheng Siu-keung
Musiche: Fred Avril, Xavier Jamaux
Montaggio: David M. Richardson
Scenografia: Tony Yu
Costumi: Stanley Cheung
Durata: 87
Colore: C
Genere: POLIZIESCO
Produzione: MILKY WAY IMAGE COMPANY
NOTE
- IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI BERLINO (2008).
CRITICA
"'Sparrow' è un thriller musicale che conserva certe delicatezze dell'illustrazione orientale nelle spietate regole della malavita. To ha fatto sorridere." (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 12 febbraio 2008)
"Il prolifico regista di Hong Kong Johnny To, con una commedia da 'Soliti ignoti', 'Il passerotto', apre il grande slam, tenta cioè di partecipare a tutti i tornei importanti visto che ovunque lo ammirano. Però questa volta l'assenza di pistole e di geometrie post.euclidee della violenza ne paralizzano la creatività e il dinamismo. Con i cinguettar e gli svolazzar di passerotti, le love story agrodolci e o duelli per sole lamette e ombrelli, dove la vittima al massimo perde i pantaloni, è visibilmente in imbarazzo. Quel che resta è un interessante parallelo tra il borseggiatore, il fotografo e il cinesta." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 12 febbraio 2008)
"'Sparrow' è il film più luminoso finora in questa Berlinale, con la stessa estetica ipnotica di Wong Kar-Wai e la leggerezza di una commedia." (Salvatore Trapani, 'Il giornale', 12 febbraio 2008)
In 'Sparrow' la prima notizia è che non muore nessuno e bisogna spettare mezz'ora per ritrovarsi di fronte alle uniche ossa rotte, peraltro filtrate attraverso l'imbuto dell'ironia. Per il resto, un bell'esercizio di stile che vira in elegante salsa hongkonghese gli stereotipi di vita di 4 borsaioli-fratelli, richiamando qua e là echi e parodie che girano dal 'Pickpocket' di Bresson ai nostri 'Soliti ignoti' su su fino ai bozzetti da musical generati dall'insistita colonna sonora"."(Lorenzo Buccella, 'L'Unità, 13 febbraio 2008)