Il film è diviso in tre parti. Ciascuna racconta le difficoltà della povera gente di Taiwan e l'influenza determinata nelle loro vite da paesi stranieri. Nella prima, "Son's Big Doll", ambientata nel 1962, si narra la storia di un uomo che, avendo visto su un giornale la foto di un uomo che cammina portando due cartelloni per pubblicizzare un prodotto, corre a casa sua per preparare per sé il costume adeguato. Purtroppo questo tipo di pubblicità non ha presa sulle persone e l'uomo è sottoposto a umiliazioni e frustrazioni finché il suo datore di lavoro non sceglie di cambiare tipo di pubblicità e lo dota di un megafono e di una bicicletta che traina i due cartelloni. Questo sistema funziona e l'uomo riesce a guadagnare bene, ma i motivi di malinconia non finiscono perché si sente escluso dal rapporto tra sua moglie e il loro bambino piccolo. Nel secondo, "Vicki's Hat", un uomo va nei villaggi per pubblicizzare e vendere pentole a pressione insieme a un collega che, però, non ha ben capito il funzionamento e la pericolosità della pentola. Il primo uomo non lo aiuta perché è troppo occupato a fare la corte a una ragazza che porta sempre un cappellino giallo. Scoprirà poi che la ragazza nasconde così una chiazza senza capelli al centro della testa e, intanto, riceverà la notizia che il collega ha avuto un incidente a causa dell'esplosione della pentola. Il terzo, "Taste of Apples", è la storia di un militare americano che, guidando una grande macchina diplomatica americana, investe una bici. Dall'ambasciata gli viene consigliato di cercare i parenti del ferito e di portarlo all'ospedale. La ricerca dei parenti si rivela anche troppo fruttuosa perché la famiglia è assai numerosa ma, dopo varie peripezie e l'aiuto di volenterosi che parlano la lingua locale, il ferito viene curato, la famiglia assistita e ripagata del fatto che l'uomo ha perso l'uso delle gambe.
SCHEDA FILM
Regia: Hou Hsiao-Hsien - "Son's Big Doll", Jen Wan - "Vicki's Hat", Zhuang Xiang Zeng - "Taste of Apples"
Attori: Chen Po-Cheng, Yang Li-Yin, Tseng Kuo-Feng, Lai Te-Nan, Hou Fu-Yeuh, Tsui Fu-sheng, Chin Ting-Chang, Fang Ting-T'Ai
Soggetto: Huang Chun-Ming - racconti
Sceneggiatura: Wu Nien-Jen - "Son's Big Doll"
Fotografia: Chen Kun-Hou - "Son's Big Doll"
Musiche: Wen Loong-Jun - "Son's Big Doll"
Montaggio: Liao Ching-song - "Son's Big Doll"
Scenografia: Li Fu-Hsiung - "Son's Big Doll"
Altri titoli:
P'ing-kuo-te tzu-wei
Erh-tzu-te ta wan-ou
Hsiao'ch'i-te na-ting mao-tzu
Durata: 102
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: racconti di Huang Chun-Ming
Produzione: CENTRAL MOTION PICTURE CORPORATION, SUNNY OVERSEAS CORPORATION
Episodi: Son's Big Doll - Vicki's Hat - Taste of Apples
CRITICA
"Questi tre racconti che costruiscono la pellicola "The sandwich man" hanno connotazioni malinconiche e tragiche. I protagonisti delle tre storie ricercano la serenità, specialmente nei primi due racconti; entrambi vorrebbero portare buoni risultati nel loro lavoro. Entrambi pubblicizzano in luoghi sbagliati e senza saperlo fare, sono convinti che basti solo la buona volontà per arrivare ai propri fini. Sfortunatamente non è così e la loro ingeniutà porta infatti il primo a vivere nell'insoddisfazione, poiché, anche se il nuovo metodo di lavoro ha portato buoni risultati, vorrebbe continuare a vestirsi da clown per portare il sorriso sul volto del figlio; il secondo invece, vittima di un incidente, non ha voluto capire quanto sia importante conoscere le caratteristiche del prodotto che si vuole vendere. L'unico che invece ha ottenuto ciò che desiderava, soldi per far vivere la sua numerosa famiglia nell'agio, l'ha dovuto avere a caro prezzo, perdendo l'uso delle gambe. Sembra il tutto voler far capire che la felicità è difficile da raggiungere e che per ottenere qualcosa bisogna spesso essere disposti a fare dei compromessi e sacrificare una parte di ciò che si vuole per averne un'altra. Forse se il giovane socio della società di vendita delle pentole non si fosse fatto guidare dalla sua curiosità, avrebbe continuato a vedere il lato bello della fanciulla dal cappello giallo. Nessuno dei protagonisti parla direttamente dei propri desideri, ma la musica di fondo sembra spesso descrivere i loro sentimenti: immerge totalmente in un'atmosfera di tonalità malinconiche. I colori sono opachi e delineano persone luoghi che desiderano una vita migliore." (Dominique Musorrafiti, 'Cina Oggi')