The Salvation

DANIMARCA 2014
America, 1870. Quando la sua famiglia viene sterminata, il colono Jon - un immigrato di origine danese - decide di vendicarsi uccidendo l'assassino. Il suo gesto scatenerà la furia del famigerato colonnello Delarue, capobanda di un gruppo di fuorilegge che terrorizza il villaggio di Black Creek e fratello dell'uomo ucciso da Jon, che è disposto a tutto pur di ottenere a sua volta vendetta. Tradito dalla sua comunità corrotta e vile, il pacifico pioniere si trasformerà in un vendicativo cacciatore che uccide i banditi per riportare la giustizia nel villaggio.
SCHEDA FILM

Regia: Kristian Levring

Attori: Mads Mikkelsen - Jon, Eva Green - Madeleine, Éric Cantona - Il Corso, Jeffrey Dean Morgan - Delarue, Jonathan Pryce - Keane, Mikael Persbrandt - Peter, Douglas Henshall - Mallick, Michael Raymond-James - Paul, Nanna Øland Fabricius - Marie

Sceneggiatura: Anders Thomas Jensen, Kristian Levring

Fotografia: Jens Schlosser

Musiche: Kasper Winding

Montaggio: Pernille Bech Christensen

Scenografia: Chantel Carter

Costumi: Diana Chillers

Durata: 90

Colore: C

Genere: WESTERN

Produzione: ZENTROPA ENTERTAINMENTS33, IN COPRODUZIONE CON FORWARD FILMS, SPIER FILM

Distribuzione: ACADEMY TWO (2015)

Data uscita: 2015-06-11

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO AL 67. FESTIVAL DI CANNES (2014).
CRITICA
"E se non fosse morto? II western, dopo alcuni exploit d'autore (i Coen, Tarantino, Lee Jones) torna in versione danese, con panorami interiori violenti, nel film di Kristian Levring, chiaro debitore a Leone come dimostra il bellissimo prologo. (...) La chiave di questo West nordico sta nella violenza analitica, nel volto segnato di dolore, quasi cristologico, di Mads Mikkelsen cui si aggiunge il fascino consapevole di Eva Green." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 11 giugno 2015)

"Tenendosi ben lontano da certe parodie involontarie del western, come il vecchio 'Sole rosso', il danese Kristian Levring si è impegnato seriamente per fare una flebo rigenerante a quello che Bazin chiamava 'il cinema americano per eccellenza'. A parte lo strano cast (un danese, una parigina, uno svedese, un americano, il calciatore Eric Cantona nel ruolo di un bandito corso), le ambientazioni sono maestose, la fotografia bella, la trama del western di vendetta (truculento) rispettata. Però chi misura il film sul metro di John Ford o di Sergio Leone (cui palesemente guarda) , dovrebbe essere obbligato a rivedere più volte i loro capolavori." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 11 giugno 2015)

"Qualcuno l'ha definito uno «spaghetti western» per il fatto che trascura gli aspetti epici alla base dello storico filone hollywoodiano, concentrandosi sul teatrino stereotipo dei caratteri: il buono, il cattivo più l'ambigua donna di cuori Eva Green, affascinante a dispetto delle cicatrici sul volto. E tuttavia 'The Salvation' di Kristian Levring non manifesta segno di quella cinica impudenza italica tanto cara a Tarantino. Anzi, porta un'originale impronta scandinava nel disegno interiorizzato dei personaggi; nel modo in cui sottolinea i temi dell'espiazione e della colpa; nelle luci fredde che suggestivamente si riverberano sugli infuocati paesaggi di una Monumental Valley ritagliata in Sud Africa." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 11 giugno 2015)

"Vendetta, tremenda vendetta, che il danese Kristian Levring affida a un western di impianto classico, 'all'americana', ma virato in scandinavo per tavolozza stilistica e temperie culturale. (...) non farà urlare al capolavoro, ma si fa apprezzare per gli attori (Mikkelsen è il solito figo, Eva Green è la solita gioia per gli occhi, Eric Cantona se la comanda anche nel Far West), la 'pacificazione' ben scandita dallo sceneggiatore di Susanne Bier Anders Thomas Jensen e la cara, vecchia constatazione: il western non muore mai." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 11 giugno 2015)

"Piacerà a molti (non solo ai fan del west). Nonostante il soggetto (...) parrebbe la fotocopia di tanti ignobili western all'italiana (lo schema è lo stesso: massacro, vendetta, vendetta sulla vendetta). Meno male che il danese Kristian Levring (ex compare di Lars Von Trier) non è un nipotino scemo di Sergio Leone. Anche se del grande Sergio è, con grande evidenza, un ammiratore sfegatato. Al punto che per andare all'Ovest si è dato le stesse motivazioni del maestro («Perché non posso fare un western? Perché sono un europeo? Ma tutti, o quasi, i grandi lo furono: John Ford era irlandese, Fritz Lang tedesco, Andre De Toth ungherese»). Levring ha mille ragioni. Tutti hanno diritto di raccontare la grande avventura, e lui lo scandinavo dimostra di saperlo fare più che bene. S'è preso, è vero, un canovaccio da 'cappellone' ciociaro andaluso, ma lo carica di una violenza che non è mai gratuita, niente fuochi artificiali da baraccone. 'In Salvation' si uccide parecchio, ma in ogni caso non senza un perché. (...) Messe in tavola le motivazioni dei personaggi, a Levring toccava di inscenare come Dio comanda lo spettacolo della violenza. E qui Kristian si dimostra un grosso tipo. I combattimenti non hanno la barocca truculenza di Sergio Leone, ma sono secchi, taglienti, realistici come nei classici di Anthony Mann e John Sturges. Eppoi, un ottimo cast. Dove emerge Eva Green. Che riesce a essere sempre sexy nonostante la faccia sfregiata. E brava pur non avendo una battuta che è una (muta, anche la lingua le hanno tagliata)." (Giorgio Carbone, 'Libero' 11 giugno 2015)

"Eccellente western danese, ispirato ai film di Sergio Leone, una storia cupa e violenta di crudeli vendette incrociate. (...) Accanto all'impassibile Mads Mikkelsen, spicca la bellissima sfregiata Eva Green, eroina muta dallo sguardo di fuoco." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 11 giugno 2015)

"Già cofondatore del movimento Dogma '95 (bello fu il suo 'Il re è vivo') insieme a Lars Von Trier, Vinterberg e Kragh-Jacobsen, ecco il regista danese Levring omaggiare John Ford e Sergio Leone grazie a 'The Salvation', epopea di migranti europei alle prese con lo spietato Far West. (...) Prestigioso cast (Eva Green, Jonathan Pryce, Eric Cantona), produzione sgargiante ma film così citazionista (inquadrature rubate a 'Sentieri selvaggi', 'Ombre rosse' e tutta la Trilogia del Dollaro) da non essere mai troppo eccitante. I fan del western, comunque, apprezzeranno." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 giugno 2015)

"Decisamente riuscito e avvincente (...) è la versione moderna, accurata e più eastwoodiana che leoniana di un genere non surrogabile. (...) Gli incontaminati paesaggi, le corse in diligenza, le cacce all'uomo, gli arrivi dei treni nelle sperdute stazioni, i dialoghi aspri e laconici, gli addii stagliati in campo lungo sfiorano consapevolmente il falso d'autore, ma poi schivano l'effetto manierista grazie allo slancio e la sincerità d'ispirazione." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 2 luglio 2015)