The Rocker - Il batterista nudo

The Rocker

Dagli strip operai di Full Monty alla riesumazione di un musicista heavy, il ritorno di Peter Cattaneo

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USA 2008
Quando era molto giovane, Robert "Fish" Fishman è stato il batterista della band Vesuvius, un gruppo glam metal degli anni '80 che ha vissuto momenti di gloria. Dopo essere stato espulso dalla band, Fish ha appeso le bacchette al chiodo ed ha rinunciato alla sua passione per l'hard rock. Ma vent'anni dopo, Fish potrebbe avere una seconda chance. Suo nipote adolescente Matt, infatti, è alla ricerca di un sostituto per il batterista della sua band che deve esibirsi durante una festa scolastica. Zio e nipote uniscono le loro forze e, complice un bizzarro video messo on-line su Youtube, Fish ritrova la celebrità di un tempo...
SCHEDA FILM

Regia: Peter Cattaneo

Attori: Rainn Wilson - Robert 'Fish' Fishman, Josh Gad - Matt Gadman, Teddy Geiger - Curtis, Emma Stone - Amelia, Jason Sudeikis - David Marshall, Jeff Garlin - Stan, Lonny Ross - Sticks, Jonathan Malen - Jeremy, Nick Spencer - Harry, Christina Applegate, Howard Hesseman, Jane Lynch, Fred Armisen

Soggetto: Ryan Jaffe

Sceneggiatura: Wallace Wolodarsky, Maya Forbes

Fotografia: Anthony B. Richmond

Musiche: Chad Fischer

Montaggio: Brad E. Wilhite

Scenografia: Brandt Gordon

Arredamento: Clive Thomasson

Costumi: Christopher Hargadon

Effetti: Mr. X Inc.

Durata: 128

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: 21 LAPS ENTERTAINMENT

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA

Data uscita: 2008-09-19

CRITICA
"Rainn Wilson gorillone senza freni da cartoon comanda la commedia che si nutre di volgarità & attualità (You Tube), ci ricorda l'era del sesso, droga & rock n'roll fino alla sfida finale all'ultimo rock, con alcuni brani sociologicamente divertenti nell'imperante grottesco con cast di popolarità tv." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 settembre 2008)

"Grazie a un Wilson meno sarcastico del solito, 'The Rocker' è amabile. Il comico esce con le ossa rotte dal confronto con Jack Black. Ma è una sconfitta portata a casa con una certa dignità. Stessa cosa per Cattaneo con il Pasolini di 'Machan'". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 19 settembre 2008)

"Peter Cattaneo torna al cinema cercando di mutuare la sua cifra stilistica, sociale e umoristica al mondo della musica, sua passione da sempre. Non a caso 'The Full Monty' vedeva degli spogliarellisti operai cimentarsi con hit come 'Hot stuff' e persino nella mal riuscita variazione sul tema 'Lucky Break' i protagonisti sono dei galeotti dediti al ballo e il ritmo non manca. E in fondo, il regista ama fare dei musical mascherati: film di fiction con una struttura semplice in cui le note hanno uno spazio ampio e codificato, a fare da divisione in capitoli del racconto. 'The Rocker' non sfugge alla regola, anzi la segue con ovvia naturalezza. (...) Sarebbe tutto perfetto - e alcune scene lo sono, come l'inseguimento iniziale di Wilson - se non fosse che la demenzialità del film risulta troppo spesso di scialba volgarità e lo stile di regia, scrittura e dialoghi è costantemente piatto, come il finale telefonato. Ci si consola solo con l'immortale Final countdown degli Europe. Davvero troppo poco." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 19 settembre 2008)

"Ambientato a Cleveland, Ohio, che dovrebbe suggerire Liverpool, England, 'The Rocker' fa sorridere solo quando il protagonista stende due spettatori di un concerto lanciando la camicia sudata." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 19 settembre 2008)

"Piacerà a chi ha amato, a suo tempo, 'Full Monty' e ora avrà certo il piacere di ritrovare il suo regista Peter Cattaneo alle prese con un personaggio di simpatico cialtrone, di perdente che non si rassegna al destino che gli rema contro." (Giorgio Carbone, 'Libero', 19 settembre 2008)

"Tra le pieghe di una favola stupidotta, il messaggio c'è. L'incontro e lo scontro tra due generazioni, la compensazione tra le velleità ribellistiche del vecchio - che sono però anche spinte vitali - e la depressione rinunciataria dei giovani, che è però anche senso di responsabilità. E' convinzione diffusa che si alluda alla vicenda di Pete Best, con i Beatles prima che diventassero i Beatles, poi sostituito da Ringo." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 19 settembre 2008)