Il dittatore di un immaginario paese caucasico si vede obbligato a scappare in seguito a un colpo di stato. Intraprende così un viaggio alla scoperta del proprio Paese, accompagnato dal nipote di cinque anni. Viaggiando attraverso le terre che il Presidente - ora, travestito da musicista di strada per non farsi riconoscere - governava, l'ex dittatore inizia a vedere il proprio popolo sotto una prospettiva completamente nuova.
SCHEDA FILM
Regia: Mohsen Makhmalbaf
Attori: Misha Gomiashvili - Presidente, Dachi Orvelashvili - Nipote, Guja Burduli - Cantante prigioniera politica, Iamze Sukhitashvili - Prostituta, Zura Begalishvili - Barbiere, Lasha Ramishvili - Guardia, Soso Khvedelidze - Prigioniero politico, Dato Beshitaishvili - Prigioniero politico, Eka Kakhiani, Nuki Koshkelishvili, Elene Bezarashvili, Tekla Javakhadze, Davit Dvalishvili
Sceneggiatura: Mohsen Makhmalbaf, Marziyeh Meshkini
Fotografia: Konstantine Esadze
Musiche: Guja Burduli, Tajdar Junaid, Daler Nazarov, Kvicha Maglakelidze
Montaggio: Hana Makhmalbaf, Marziyeh Meshkini
Scenografia: Mamuka Esadze
Costumi: Ketevan Kalandadze
Aiuto regia: Hana Makhmalbaf
Durata: 115
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: MAYSAM MAKHMALBAF, MIKE DOWNEY, SAM TAYLOR, VLADIMER KATCHARAVA PER 20 STEPS PRODUCTION, MAKHMALBAF FILM HOUSE PRODUCTION, PRESIDENT FAME LIMITED, IN COPRODUZIONE CON BAC FILMS, BRUEMMER UND HERZOG FILMPRODUKTION
TRAILER
NOTE
- FILM D'APERTURA, IN CONCORSO, ALLA 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2014) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI'.
CRITICA
"Girato da Mohsen Makhmaldaf, regista iraniano esule da qualche anno in Francia (già autore di 'Viaggio a Kandahar', 'Pane e fiori', 'I giorni dell'amore'), 'The President'(...)è una sorta di favola moderna sul potere, la riconciliazione e la speranza. (...) Senza indulgere in sentimentalismi, 'The President' usa la curiosità di un bambino che costantemente si stupisce e domanda, costringendo il dittatore fuggiasco a un esame di coscienza, a una presa d'atto di ciò che il suo potere si è lasciato dietro. «C'è per la prima volta la vergogna, la consapevolezza della proprie responsabilità». Ben recitato, 'The President' ha il solo anacronismo di un dittatore in fuga che non pensa a tagliarsi la barba e i baffi che campeggiano in tutte le immagini pubbliche che riempiono il Paese... Il piccolo Dachi Orvelashvili, al suo esordio davanti alla macchina da presa, presta al suo personaggio gli occhi sgranati di chi fugge illudendosi sia tutto una recita, come quando a palazzo giocava ad accendere e spegnere una nazione. «Bisognerebbe impiccarlo davanti al vecchio» dice uno dei rivoltosi che alla fine cattureranno nonno e nipote. «Ha fatto impiccare mio figlio»... La violenza non contempla l'innocenza." (Stenio Solinas, 'Il Giornale', 28 agosto 2014).