Los Angeles, anni Settanta. Sullo sfondo di una città libertina, stravagante e decisamente trendy, si svolgono le vicende dell'investigatore privato Holland March e di Jackson Healy, un detective senza scrupoli. I due si alleano per per risolvere il caso di una ragazza scomparsa e la morte di una porno star, che apparentemente non sembrerebbero correlate. Durante le indagini, però, scopriranno che un semplice omicidio nasconde il caso del secolo: una sconvolgente cospirazione criminale che arriva fino alle più alte sfere del potere.
SCHEDA FILM
Regia: Shane Black
Attori: Russell Crowe - Jackson Healy, Ryan Gosling - Holland March, Angourie Rice - Holly March, Matt Bomer - John Boy, Margaret Qualley - Amelia Kuttner, Kim Basinger - Judith Kutner, Yaya DaCosta - Tally, Keith David - Il 'Tizio più Vecchio', Beau Knapp - Blue Face, Ty Simpkins - Bobby, Yvonne Zima - Red Thompson, Rachele Brooke Smith - Julie, Lexi Johnson - Blonde, Jack Kilmer - Chet, Milo Wesley - Pornocchio, Christian Noble - Phillip Bailey, Maddie Compton - Janet, Joanne Spracklen - June Miller, Matthew William Jones - Remy, Adriana Karras - Sherrie, Murielle Telio - Misty Mountains, Gary Weeks - McMillan, Gary Wolf - Joe
Sceneggiatura: Shane Black, Anthony Bagarozzi
Fotografia: Philippe Rousselot
Musiche: David Buckley, John Ottman
Montaggio: Joel Negron
Scenografia: Richard Bridgland
Arredamento: Danielle Berman
Costumi: Kym Barrett
Effetti: Josh Saeta, George Zwier, LipSync Post
Durata: 116
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: ARRI ALEXA XT, CODEX ARRIRAW (2.8K), PANAVISION (1:2.35)
Produzione: SILVER PICTURES, WAYPOINT ENTERTAINMENT
Distribuzione: LUCKY RED
Data uscita: 2016-06-01
TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI FIGURA ANCHE ANTHONY BAGAROZZI.
- FUORI CONCORSO AL 69. FESTIVAL DI CANNES (2016).
CRITICA
"Non c'era bisogno di mostrare poster giganti di 'Airport 70' e 'Lo squalo 2', si capiva dal patrimonio ancestrale telefilmico che siamo nei colorati 70 a Los Angeles, con una coppia virile indovinata (...), uniti col tocco di una gustosa parodia (...) intricata storia che va a lambire lo sporco nascosto nel ventre politico nel tour criminale in cui vetrate si frantumano con grazia, ragazze volano dai grattacieli e un'auto posteggia nel salotto. Schegge di un divertimento non così innocente come sembra anche se la denuncia è di routine ma i ricordi vanno diritti ai 30-40, dove si picchiava fin dal mattino presto a domicilio con Chandler ed Ellroy: le 'boogie nights' a luci rosse, Black dalie, stile L.A. Confidential, tanto che Russell Crowe, che con stile ha cambiato taglia, e Kim Basinger, in gran forma, si ritrovano a dividere lo schermo noir. Il regista Shane Black si diverte a prendersi licenze comiche: Ryan Gosling si improvvisa maestro, con quell'aria da bravo ragazzo da commedia sentimentale di Bogdanovich. Tutto nel freezer dello stereotipo ma con tempismo perfetto, ottimi e abbondanti capitomboli e un filo resistente di simpatia che lega i due 'good fellas' che ci divertono ma soprattutto se la spassano loro." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 giugno 2016)
"Sceneggiatore di film d'azione tra i più popolari degli anni 80 (...) , Shane Black scrive e dirige un buddy-movie dalla trama non originalissima - e a tratti un po' confusa - basato sul motivo inossidabile del duo male assortito e litigioso. L'intrigo, del resto, è del tutto accessorio rispetto all'interazione tra i protagonisti, cui il massiccio Russell Crowe e il nervoso Ryan Gosling si applicano con un certo zelo. Anche se, poi, una ragazzina di nome Angourie Rice ruba spesso la scena a entrambi. La somma dei tre offre un passatempo efficace (...)." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 2 giugno 2016)
"Si stava meglio quando si stava peggio. Lo si dice spesso e quasi sempre a sproposito (se non in malafede), però nel cinema il motto talvolta ci prende: per esempio come dare torto alla Hollywood odierna - sterilizzata dal politicamente corretto o umiliata dai remake degenerati - quando insiste a rimpiangere il fascino della torbida Los Angeles dei trasgressivi anni 70? Shane Black, ex sceneggiatore prodigio perdutosi nell'eccesso (...), imposta «The Nice Guys» su questo sentimento a metà nostalgico a metà gaglioffo, calcando la mano sugli ingredienti comici, parodici, slapstick tipici del buddy-movie, il sottogenere basato sulle avventure o disavventure di una coppia d'amici o colleghi dello stesso sesso. Il film è calibrato, in effetti, sull'esibizionismo lasciato un po' a briglia sciolta di due tra i divi più supermacho dell'attuale galleria d'oltreoceano (...). Ancorché senza inventare nulla di spiazzante - nel frattempo il ciclone tarantiniano ha spazzato via i suoi vezzi vintage - Black gioca con grande scioltezza a sognare di nuovo la California, affiancando al taciturno e al bruto la figlia sveglia e sgrammaticata del primo e volgendo in ridicolo ogni risvolto dei dialoghi spalmati d'accattivante idiozia e della trama, finanche quando l'azione rocambolesca impone le accelerazioni più forti. «The Nice Guys», mano a mano che le situazioni al limite dell'assurdo si mescolano alle piroette in stile disegno animato, alle iperboli della fotografia che accende e spegne la megalopoli in un'alternanza di attrazione e repulsione o, addirittura, a qualche stoccata contestataria, si rivela una specie di patchwork delle trame e delle atmosfere dei gialli sparsi sulla strada che da Hammett e Chandler conduce a Ellroy. (...) I cinefili non potranno fare a meno d'imbastire confronti, non solo e non tanto rispetto ai precedenti del regista come sceneggiatore (...), bensì con quel capolavoro indiscusso che è «Il grande Lebowski» o con «Boogie Nights» sull'età d'oro del porno e il più recente «Vizio di forma» firmati dal labirintico Paul T. Anderson; ma è giusto fare presente allo spettatore disinteressato ai corsi e ricorsi che se lo svolgimento dell'intrigo vero e proprio non è del tutto coerente e a tratti si dilunga un po' troppo perdendo per strada qualche rotella psicologica, il piacere rilassante è assicurato anche dal bonus della colonna sonora, una compilation debitamente alcolica e strafatta della migliore produzione disco-funk dell'epoca." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 2 giugno 2016)
"(...) il film è un classico buddy-movie, genere che funziona se la coppia, come nel caso, funziona. E' chiaro che Crowe, lavorando di autoiroaia, e Gosling, optando per un registro da slapstick, hanno instaurato un rapporto di gran complicità; e Black deve avergli concesso un buon margine di iniziativa. Così, anche se alcune gag colpiscono il segno e altre volano basse, fra vetri infranti, esplosioni e battute, c'è di che (magari ingenuamente) divertirsi." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 2 giugno 2016)
"Piacerà a un sacco di gente, per la bella alchimia tra spettacolo e divertimento, tra tensione e trovate comiche (...). Shane Black se proprio non è l'inventore del genere 'buddy buddy', sulle strane coppie di sbirri, può sicuramente vantare una primogenitura sull'argomento. Scrisse lui 30 anni fa il canovaccio di 'Arma letale'. In sei lustri Shane ha imparato eccome a dirigere. Non ci sono pause nelle avventure dei 'nice guys'. Con gran piacere (suo e nostro) ha fatto riscoprire a Russell Crowe la corda dell'autoironia, e scoprire tout court il talento comico a Ryan Gosling (non più eroe sfigato, passa attraverso disavventure che nemmeno Gatto Silvestro e ne esce invariabilmente indenne). E non manca nemmeno all'avventura, una solida, simpatica morale finale. I due eroi per forza non solo risultano eroi, ma gli unici a portare un messaggio di pulizia in una città popolata di mostri. Certo, qualcuno non mancherà di rilevare (anzi hanno già rilevato) come l'intrigo di 'The Nice Guys' sia troppo intricato, che il finale glissi su più di un mistero. Ma abbiamo già pronta la contro-obiezione: perché, dell'intrigo del 'Grande sonno' con Humphrey Bogart ci avevamo mai capito qualcosa?" (Giorgio Carbone, 'Libero', 2 giugno 2016)
"Dialoghi strepitosi, situazioni che ricordano (in bene) le comiche, venature politiche, coppia d'assi perfetta." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 2 giugno 2016)
"Dopo Marlowe, prima del pulp, vicino a Starsky e Hutch. Strana coppia al lavoro nel mondo del porno: equivoci, buone battute, auto in volo, botte da orbi, parodie di genere e comicità al limite dello slapstick. (...). Tra catastrofi di scenografia, azione, ribaltamenti e un sacco di musica sparata, ha la furbizia di inserire un'adolescente vivace e ostinata per allargare il target. Super pop." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 4 giugno 2016)